Dalla Cina potrebbe partire un’altra pandemia. Ben 18 virus ad “alto rischio” sarebbero presenti nei wet market o mercati umidi. É quanto emerge da un nuovo studio, pubblicato il 12 novembre scorso, secondo il quale i ricercatori hanno individuato 71 virus dei mammiferi, di cui 18 ad alto rischio che potrebbero essere pericolosi per l’uomo e altri animali.
Da tempo l’attenzione degli scienziati è puntata sui mercati umidi cinesi, poiché proprio da Wuhan – dove i commercianti vendevano mammiferi, rettili e pesci vivi – sarebbe partita nel 2019 la pandemia Covid 19. Secondo lo scienziato britannico e coautore dello studio, Eddie Holmes, cinque anni prima della pandemia, gli esperti cinesi dopo aver visitato il mercato del pesce di Huanan, avevano evidenziato il rischio che un virus facesse il salto di specie, dagli animali all’uomo.
Gli esperti ora avvertono che le specie selvatiche che vengono vendute e consumate nei wet market rappresentano una “pandemia in attesa di verificarsi”.
I ricercatori ritengono che a preoccupare sono i microbi rilevati negli zibetti – un piccolo animale notturno simile al tasso – considerati un vero “serbatoio” per il virus.
In Cina, nel 2002, lo zibetto è diventato il laboratorio naturale in cui il coronavirus dei pipistrelli si è ricombinato con quello di questi piccoli mammiferi, dando origine al virus della Sars.
Sebbene la ricerca non abbia trovato nulla che somigli a Sars-CoV-2, virus responsabile della pandemia di Covid-19, hanno scoperto che i ceppi trasportati dai pipistrelli possono infettare altri animali che potrebbero scatenare pericolosi focolai.
Sempre secondo Holmes, anche gli esseri umani trasmettono regolarmente i loro virus ad altri animali. “C’è un traffico di virus a doppio senso”. Gli scienziati hanno inoltre identificato la trasmissione tra specie di virus animali. La più preoccupante è la trasmissione di un coronavirus di pipistrello a uno zibetto.
Holmes ha aggiunto: “Un ulteriore salto di specie dallo zibetto all’uomo potrebbe facilmente dare il via a un grave focolaio.”Gli animali venduti come selvaggina nei mercati di animali vivi trasportano una vasta gamma di agenti patogeni virali. Il virus giusto nell’animale giusto al momento giusto potrebbe facilmente innescare una pandemia globale”.