Di Matteo Forciniti
Scade alla mezzanotte di oggi, venerdì 3 dicembre, il termine per partecipare alle elezioni del Comites in Uruguay. Entro quell'ora i plichi contenenti i voti degli elettori dovranno essere consegnati all'Ambasciata di Montevideo. Volge al termine dunque un'operazione disastrosa che ha accompagnato il rinnovo dell'organismo di base della rappresentanza degli italiani all'estero oggi svuotato ormai di ogni significato alla luce degli scarsissimi numeri della partecipazione: su una popolazione di oltre 120mila persone, solo 4691 cittadini si sono iscritti per poter votare in base alla strampalata modalità dell'opzione inversa accompagnata dal massimo silenzio istituzionale.
La data della scadenza è accompagnata da un dubbio: tutti coloro che hanno ricevuto il plico a casa (o per quelli che lo hanno dovuto richiedere nel caso in cui non sia arrivato) sono riusciti a votare nei tempi stabiliti? Il processo di restituzione delle buste attraverso i locali Abitab si è svolto correttamente?
Il rischio adesso è che i numeri finali della partecipazione possano abbassarsi ulteriormente diventando ancora più osceni, ancora più vergognosi. Non è uno scenario disfattista, basta ricordare il precedente delle elezioni del 2015 per capire che si tratta di un rischio molto concreto, un campanello d'allarme che speriamo che non sia stato sottovalutato. Anche allora le elezioni furono un grande flop con 7mila elettori iscritti (su una popolazione però di 80mila) mentre il numero delle buste valide pervenute in tempo furono solo 4671. Quasi un terzo di tutti i voti andò perso, scomparve nel nulla nell'ambiguo processo di restituzione delle buste. Un numero altissimo. E questa volta cosa succederà?
Anche se il numero finale degli elettori lo conosceremo nei prossimi giorni, una certezza già esiste sul nuovo Comites che si insedierà il 21 dicembre alla Casa degli Italiani e che partirà inevitabilmente sotto i peggiori auspici: questo organismo non avrà alcuna legittimità dato che rappresenterà soltanto una minoranza esigua di cittadini.