di Stefano Casini
Stamattina il collega Marco Ferrari, giornalista scrittore di successo nativo di La Spezia e "specializzato" di italiani in Sudamerica (l'ultimo suo libro che stiamo pubblicando a puntate Ahi, Sudamerica ORIUNDI, TANGO E FÙTBOL sta avendo grandi consensi) ci ha inviato questa foto chiedendo lumi.....
Sí, purtroppo il pastificio Spezia non esiste piú Ha chiuso i battenti definitivamente nel 2017. E vi racconto la sua storia...
Dunque Roberto Speranza fondava, nel 1938, il pastificio La Spezia, ditta che, per 79 anni, conobbe un lungo periodo di boom, raggiungendo una ventina di punti vendita su tutto il territorio uruguaiano.
Nella sua sede centrale del quartiere di Pocitos, ha operato per diversi anni una sala dove si sono svolti numerosi eventi culturali, tant'é vero che, nel 1997, lo Spazio Culturale La Spezia, ricevette uno dei premi culturali piú importanti dell'Uruguay, il Premio Morosoli. Dal 2007, fino all'anno della sua definitiva chiusura, nel 2017, l'azienda ha affrontato un periodo di declino irreversibile. Il pastificio tradizionale "La Spezia", con i suoi 79 anni di esperienza, ha cessato la produzione il 18 marzo 2017 e i suoi titolari hanno chiesto il fallimento. Circa 120 persone sono rimaste senza lavoro a causa della decisione di chiusura. L'azienda, all'epoca della sua chiusura, doveva pagare vari mesi di stipendi ai dipendenti, piú i bonus e licenze per un totale di 40 milioni di pesos del 2017, piú i contributi dell'INPS locale e le trattenute. Per un periodo l'azienda ha operato con un fiduciario nominato dalla Direzione Nazionale del Lavoro dell'Uruguay, ma la chiusura definitiva fu inesorabile.
Vedere come, pochi mesi dopo, un gruppo di "homeless" si avvicinó a ció che era la sede di La Spezia con un carro trainato da un cavallo, purtroppo ci ha mostrato la parte più triste di un'azienda che è stata lider del mercato della pasta fresca per molti decenni. Questi poveretti hanno aperto il cancello che conduce dal retro dell'attività a via Rufino Bauzá ed hanno iniziano a rimuovere gli oggetti. Al principio erano sacchi che sembrano di spazzatura; poi hanno tolto parti di un bagno, come pareti divisorie e servizi igienici. Pochi minuti dopo aver messo tutto in un carro trainato da un cavallo, hanno chiuso il cancello e se ne sono andati. I vicini camminavano come se niente fosse senza sapere se stavano rubando o prendendo cose con autorizzazione. La realtà è che giorni prima quel cancello aveva una catena e un lucchetto. E il blindex nel fondo esisteva ancora. Adesso basta aprire il cancello scorrevole per poter entrare nell'immenso locale per rivedere ciò che ne rimane.....macerie!
La Spezia, chiusa dal 6 marzo 2017, è ora una proprietà desolata. Juan Pablo Speranza, ex proprietario di Cinque Terre S.A. (che nome italiano!!!!), ha dichiarato bancarotta 4 anni fa e da 2 anni non ha nulla a che fare con la società. Oggi, dove la sua attività è fiorita per ben 79 anni, si accumulano macerie, bottiglie e vetri rotti, come sporcizia sui vetri. È lontano dallo splendore di quello che era il più grande pastificio che avesse l'Uruguay. La sua chiusura ha colto molti di sorpresa, anche se, nel mondo dei creditori, si sospettava già che stesse per succedere qualcosa del genere: grandi investimenti difficili da ammortizzare e una struttura del personale insostenibile!
Il grande locale di via Libertad, a pochi metri da Bulevar España, è come lo scheletro di un enorme dinosauro estinto. Il marchio La Spezia è stato rimesso in commercio in alcuni supermercati, ora da una società per azioni che produce solo poche varietà di pasta. Nella sua casella c'è un solo registro nell'Intendenza, mantiene persino il logo, anche se il marchio non ha nulla a che fare con la famiglia Speranza.
Il padre dell'ultimo titolare, Roberto Speranza ha lasciato al figlio con lo stesso nome, le redini della ditta che, come abbiamo giá detto prima, fu il piú grande pastificio dell'Uruguay. Ricordiamo che ovunque e anche in Uruguay, un'enorme percentuale di fabbriche di pasta, sono in mano di italiani o discendenti di italiani. Roberto Speranza figlio, che abbiamo conosciuto e lavorato assieme, era un provetto tenore, simpaticissimo, con 2 figli che lo aiutarono a mantenere alto il nome di LA SPEZIA per molti anni. Oltre alla grande varietà di pasta fresca, LA SPEZIA è ricordata come un centro culturale. Lo Spazio Culturale La Spezia è stato per decenni uno dei piú attivi di Montevideo. Tutte le settimane qualche attività, al 90% di cultura italiana. Hanno sfilato mostre di quadri e sculture, presentazioni di prodotti culturali, presentazione di libri o dischi e soprattutto, tanta passione, che Roberto Speranza poneva nella sua sala-eventi. Piú di una volta lo abbiamo intervistato, anche per la RAI per i suoi stretti vincoli con la comunità italiana, ma, soprattutto, la Cultura Italiana.
Il 31 marzo del 2020, Roberto Speranza ci ha lasciato. È stato un grande imprenditore e un grande amante della nostra cucina e della nostra cultura, che ha difeso fin che ha potuto.