DI MIMMO PORPIGLIA

Se vi chiedono a cosa servono i giornali, ricordate questo piccolo-grande miracolo, le migliaia e migliaia di Lettori che hanno firmato la petizione contro i brogli nel voto all'estero. Da Singapore, Sydney, Montreal, Londra, Mosca, Marocco, Stati Uniti e da ogni parted'Italia è stato firmato l'appello. Il nostro richiamo alla giustizia e alla verità è rimbalzato, è stato riproposto e sottoscritto anche dai numerosissimi lettori dei quotidiani della File (Federazione italiana liberi editori)cui ci onoriamo di appartenere, che raccoglie giornali e siti web editati e diffusi nelle laboriose province italiane, i veri grandielettori di Palazzo Madama...

Sí, perdonateci questa punta d'orgoglio sciovinistico...riconosciuto peró da tanti, stamattina: politici, imprenditori, semplici lettori.....
Sono arrivate e continuano piacevolmente a intasare le nostre caselle mail di complimenti insieme a  graditissime telefonate al giornale..."Grazie, avanti cosí...." l'invito dei Lettori per aver tenuto alta l'attenzione verso l'oramai famoso "caso Cario" e per la sua avvenuta decadenza da senatore per la comprovata certezza dei brogli elettorali avvenuti nel 2018.
Credeteci, senza falsa modestia, non abbiamo fatto altro che il nostro dovere di mastini dell'informazione, informando appunto i Lettori della gravità di quanto stava accadendo all'interno del Senato: confermare Cario sarebbe equivalso a dire che in politica tutto è lecito, persino la truffa.
I meriti di quanto è accaduto due giorni fa a Palazzo Madama vanno però soprattutto alla magistratura, che ha lavorato per anni accertando senza ombra di dubbio l'esistenza di migliaia di schede falsificate che hanno consentito l'elezione di Cario. 
Per noi, comunque, anche ilsolotentativo di speculare sul voto degli italianiall'esterosarebbe valsoun'espulsionediretta. Ripetiamo, sinceramente, non abbiamo niente control'oramaiex senatore che, siamo certi,èstato vittimaanch'eglidi quanto accaduto (difatti gli inquirenti indagano contro ignoti). Probabilmente il povero e sprovveduto neo-politico Adrianoècascato in un giocopiùgrande di lui e ne ha fatto le spese. Il suo intervento in Aula,giovedìmattina,èsembrato sincero,cosìcome le sue lacrime. Che ci hanno toccato, profondamente.... ponendoci però di fronte a un inquietante interrogativo: chi ha messo in atto la frode? Chi ha voluto utilizzare Adriano Cario per fini diversi dalle promesse elettorali? E perché Cario, una volta eletto "Senatore", ha immediatamente cambiato casacca abbandonando l'Usei che l'aveva sponsorizzato per passare al Maie di Ricardo Merlo? E come mai ha lasciato anche l'ex sottosegretario per iscriversi al Gruppo Misto?????? Perché tutti questi salti quando l'obiettivo finale di ogni eletto dovrebbe essere solo e soltanto fare il portavoce della collettività che ti ha mandato a Roma????? Interrogativi che non avranno risposte. Immaginate un Cario "pentito",  ammesso - e noi non lo crediamo - che abbia fatto parte convinta di un gioco perverso atto a usare il Senato per scopi diversi e personali....?No! Nonéstata colpa sua. Dobbiamo riconoscerlo. E lo ha anche confermato nella suaingenuitá, pochi giorni fa, ribadendo di non essere un imprenditore ma solo un piccolo impiegato pubblico......che -  ha dichiarato - ha seguito gli insegnamenti "sociali" del padre, primo editore di giornali in Sudamerica...
Ma oramai il dado è tratto. E ora? Chi prenderà il suo posto? Il piú accreditato, legalmente, sarebbe Fabio Porta del Pd, colui che ha avuto il grande merito di denunciare i brogli e tre anni fa é stato il competitore di Cario. Ha portato avanti lui, Porta, una vera battaglia e alla fine l'ha vinta.
A noi de 'La Gente d'Italia', preme sottolinearlo, ci interessa poco il tema legato alla sostituzione dell'esponente del Gruppo Misto (all'epoca dell'Usei e poi del Maie). A noi, e lo ribadiamo, premeva che fosse fatta giustizia e ridata dignità a tutti i connazionali, che chiedono trasparenza alla politica italiana e, soprattutto, di non far passare il concetto che giochi di potere e sotterfugi vari possano trasformare la democrazia in dittatura, del tipo 'votate pure, tanto decidiamo noi'. Anche la petizione online lanciata da questo quotidiano ha avuto un grande seguito di Lettori che appunto hanno fatto sapere a tutti i senatori italiani di avere voglia di pulizia e non di ombre e coperture inique. Petizione firmata anche dai responsabili per l'estero  di partiti al governo e di opposizione (Roberto Menia, di Fratelli d'Italia e Luciano Vecchi del Pd tanto per fare due nomi....)
A questo punto vorremmo dare un consiglio a Fabio Porta. Nel caso decidessero in Giunta di farlo subentrare immediatamente al posto di Cario: "Rifiuti! Non accetti! Rimanga al suo posto e non entri in Senato....".
Avrebbe a che fare, per esempio, con quei 126 personaggi che giovedì mattina hanno avuto il coraggio di chiedere la permanenza di Cario. Ovviamente non per amore di Patria, ma per interessi personali. Personaggi che passano sopra tutto pur di non perdere il proprio piccolo potere o coltivare i propri orticelli. I 126 che hanno di certo perso anche qualsiasi dignitá istituzionale.Riescono ancora a guardarsi allo specchio?
Arriverà molto presto il giorno in cui dovranno rendicontare tutto e forse capiranno la propria pochezza morale.
Carissimo Porta, ci ascolti: lasci stare il Senato. Potrebbe, per esempio, trovarsi di fronte anche a troppi eletti all'estero che su questa torbida vicenda non hanno proferito alcun giudizio.
Dai soliti rumors apprendiamo che Cario potrebbe essere sostituito da Francisco Nardelli, ex Pd, il secondo candidato più votato dell'Usei (stessa parrocchia dell'ex senatore).
Se cosí fosse Lei, Porta, ne resti fuori. Ascolti il nostro umile consiglio. Faccia il paladino degli italiani all'estero, lo ha fatto bene per anni, siamo certi continuerá a farlo bene oggi e meglio in futuro..... Amen!!!!
LA VERSIONE IN SPAGNOLO DELL'ARTICOLO PUBBLICATA SU UY.PRESS

MONTEVIDEO (Uypress/ Mimmo Porpiglia*) - Si te preguntan para qué sirven los periódicos, recuerda este pequeño gran milagro, los miles y miles de lectores que firmaron la petición contra el fraude electoral en el extranjero.

El llamamiento fue firmado desde Singapur, Sydney, Montreal, Londres, Moscú, Marruecos, Estados Unidos y de toda Italia. Nuestro llamado a la justicia y la verdad ha rebotado, ha sido vuelto a proponer y firmado también por los numerosos lectores de los periódicos del Archivo (Federación Italiana de Editores Libres) al que nos sentimos honrados de pertenecer, que recopila periódicos y sitios web editados y difundidos. en las laboriosas provincias italianas, los verdaderos electores del Palazzo Madama.
Sí, perdónanos este poco de orgullo chovinista pero reconocido por muchos esta mañana: políticos, empresarios, simples lectores.
Han llegado y continúan atascando gratamente nuestros buzones de elogios junto con muy bienvenidas llamadas telefónicas al periódico. "Gracias, sigan así." La invitación de los Lectores por haber mantenido la atención hacia el ahora famoso "caso Cario" y por su pérdida como senador por la probada certeza de fraude electoral ocurrido en 2018.

Créanos, sin falsa modestia, no hemos hecho más que nuestro deber como maestros de la información, informar a los Lectores de la gravedad de lo que sucedía dentro del Senado: confirmar a Cario hubiera sido equivalente a decir que en política todo es lícito, hasta la estafa.

Los méritos de lo ocurrido hace dos días en el Palazzo Madama, sin embargo, van sobre todo al Poder Judicial, que ha trabajado durante años sin lugar a dudas, constatando la existencia de miles de papeletas falsificadas que han permitido la elección de Cario.
Para nosotros, sin embargo, incluso el mero intento de especular sobre el voto de los italianos en el extranjero habría valido una expulsión directa. Reiteramos, sinceramente, no tenemos nada en contra del ahora exsenador que, estamos seguros, también fue víctima de lo ocurrido (de hecho los investigadores están investigando contra desconocidos). Probablemente el pobre e inexperto neopolítico Adriano cayó en un juego más grande que él y pagó el precio. Su discurso en la Cámara el jueves por la mañana pareció sincero, al igual que sus lágrimas. Lo que nos conmovió profundamente pero nos enfrentó con una inquietante pregunta: ¿quién llevó a cabo el fraude?
¿Quién quería utilizar a Adriano Cario para fines distintos a las promesas electorales? ¿Y por qué Cario, una vez elegido "Senador", se cambió inmediatamente de camisa, abandonando al Usei que lo había patrocinado para mudarse al Maie de Ricardo Merlo? ¿Y por qué también dejó al ex subsecretario para unirse al Grupo Mixto.
Preguntas que no tendrán respuesta. ¿Imagínense un Cario "arrepentido", asumiendo -y no le creemos- que fue convencido de formar parte de un juego perverso destinado a utilizar el Senado para fines diferentes y personales? ¡No! No fue culpa suya. Tenemos que reconocerlo. Y también lo confirmó en su ingenuidad, hace unos días, reiterando que no es un emprendedor sino solo un pequeño empleado público que -declaró- siguió las enseñanzas "sociales" de su padre, el primer editor de periódicos en Sudamerica.
Pero ahora la suerte está echada. ¿Y ahora? ¿Quién ocupará su lugar? El más acreditado, legalmente, sería Fabio Porta del Partido Demócrata, quien tuvo el gran mérito de denunciar el fraude y hace tres años fue el competidor de Cario. Llevó a él, Porta, una verdadera batalla y al final la ganó.

Los de 'La Gente d'Italia', quisiéramos subrayar, tenemos poco interés en el tema ligado a la sustitución del exponente del Grupo Mixto (en la época del Usi y luego del Maie). A nosotros, y lo reiteramos, se instó a que se haga justicia y se restituya la dignidad a todos los compatriotas, que piden transparencia en la política italiana y, sobre todo, no pasar el concepto de que los juegos de poder y diversos subterfugios pueden transformar la democracia en dictadura, como 'usted vota, nosotros decidiremos'. Incluso la petición en línea lanzada por este periódico ha tenido un gran seguimiento de lectores que han hecho saber a todos los senadores italianos que quieren limpieza y no sombras y cubiertas injustas. Petición firmada también por los responsables de gobiernos extranjeros y partidos de oposición (Roberto Menia, de Fratelli d'Italia y Luciano Vecchi del Partido Demócrata, solo por nombrar dos)..
Llegados a este punto queremos dar un consejo a Fabio Porta. En caso de que el ayuntamiento decida hacerle tomar el relevo de inmediato en el lugar de Cario: "¡Rechaza! ¡No aceptes! Quédate en tu puesto y no ingreses al Senado".
Tendría que ver, por ejemplo, con esos 126 personajes que tuvieron el valor de pedir la estancia de Cario el jueves por la mañana. Evidentemente, no por amor a la patria, sino por intereses personales. Personajes que pasan por encima de todo para no perder su pequeño poder o cultivar sus propios huertos. Los 126 que ciertamente también han perdido toda dignidad institucional. ¿Todavía pueden mirarse en el espejo?

Muy pronto llegará el día en que tendrán que informar de todo y quizás comprenderán su propia debilidad moral.

Queridísima Porta, escúchanos: deja en paz al Senado. Por ejemplo, también podría enfrentarse a demasiados representantes electos en el extranjero que no han expresado ningún juicio sobre este turbio asunto.
De los rumores habituales nos enteramos de que Cario podría ser reemplazado por Francisco Nardelli, ex Partido Demócrata, el segundo candidato más votado por la USEI (misma parroquia que el exsenador).

Si es así, Porta, mantente al margen. Escuche nuestro humilde consejo. Sé el campeón de los italianos en el extranjero, lo has hecho bien durante años, estamos seguros de que lo seguirás haciendo bien hoy y mejor en el futuro.

¡¡¡Amén !!!!

* Mimmo Porpiglia/Director de la Gente d'Italia

UyPress - Agencia Uruguaya de Noticias