Ieri mattina, nel corso del dibattimento nell’Aula del Senato e prima delle votazioni, si sono espressi favorevolmente alla decadenza di Adriano Cairo tutti coloro che hanno preso parola. Ecco in sintesi i loro interventi. Come si potrà leggere, unanime la richiesta di legalità e di chiarezza. Da Italia viva a Fratelli d'Italia, dal Partito democratico al MoVimento 5 Stelle: tutti concordi a dare un segnale di rispetto verso gli italiani all'estero che anche tramite la nostra petizione online pubblicata sul portale change.org hanno chiesto che sia fatta giustizia su un caso, questo, che rischiava davvero di fare crollare l'interesse dei connazionali verso la politica italica. Speriamo che questo sia un nuovo inizio dove si possa trovare un punto d'incontro tra le istituzioni e i diritti dei connazionali. Cario era entrato in Parlamento candidandosi nella Circoscrizione estero, ripartizione America meridionale, ma sulla sua elezione pesava un esposto presentato nel 2018 da Fabio Porta, ex parlamentare della Circoscrizione estero ricandidatosi nella stessa ripartizione.

LAURA GARAVINI (ITALIA VIVA)

"I brogli ci sono stati e vanno riconosciuti"

“Si tratta di riconoscere voti falsi certificati dalla Procura della Repubblica, non si tratta di accusare Cario che ha beneficiato della situazione. Ma bisogna riconoscere che i brogli sono stati commessi. Adesso dobbiamo capire se per mercanteggiare su questa o quella questione, vogliamo convalidare questi brogli. Il voto va a toccare la coscienza di ognuno di noi. Ma non si tratta di ritardi legati al ricorso”.

ALBERTO BALBONI (FDI)

"Brogli talmente diffusi, ombra su quell’elezione"

“Fratelli d’Italia non vuole dubbi sulla legittimità di un senatore, i brogli sono accertati e clamorosi. Son talmente diffusi che mettono una grave ombra su quell’elezione. L’opera di inquinamento non può essere stato il frutto di un singolo delinquente, ma di un’associazione a delinquere. Non sappiamo fino a che punto può avere sovvertito il voto, ma su un dubbio grave non possiamo convalidare questa elezione”

PATRIZIO GIACOMO LA PIETRA (FDI)

"Non possiamo restare sordi a richieste di correttezza"

“Spesso l’Italia agli occhi dei connazionali si rivela, più che madre, matrigna. Inutile negare il fatto che ci sono molte difficoltà all’estero, come per esempio il riconoscimento della cittadinanza. Ma penso anche a quei consolati spesso poco attenti ai bisogni della gente. Oppure al taglio della comunicazione messo in asso tagliando i contributi per i giornali all’estero. O anche alla minor presenza nei territori delle scuole italiane all’estero che sono elementi essenziali per conoscere la nostra lingua. Ma manca soprattutto la politica estera, mancano regole e procedure. In Sud America sono fortemente radicati i brogli, che sono all’ordine del giorno. In queste ore ci arrivano tante segnalazioni di criticità al limite della legalità per le votazioni dei Comites, come la presenza di buste aperte e non sigillate. Insomma, succedono fatti gravi ed è comprensibile pensare alla sfiducia degli italiani all’estero in merito ai loro voti. Anche per questo presenteremo un disegno di legge per cambiare le modalità di voto, con una normativa di 3 articoli dedicata ai 6 milioni di connazionali. È un provvedimento di attenzione verso le varie comunità. Il voto all’estero quest’anno compie 20 anni, grazie all’impegno che ci mise Tremaglia, oggi bisogna revisionare il tutto. Non entro nella tecnicità del caso Cario, ma di certo molti connazionali ci guardano e ci chiedono attenzione. Oggi mi auguro che il voto vada verso questa direzione, non possiamo restare sordi alle richieste di correttezza e legalità. Fratelli d’Italia sarà sempre al fianco di queste persone per garantire legalità e degna rappresentanza.

GREGORIO DE FALCO (MISTO)

"Ricorso in ritardo? La Giunta ha sanato questa posizione"

“Mi voglio soffermare sulla vicenda legata al ricorso di Fabio Porta che sarebbe avvenuto con tardività, cioè oltre i 20 giorni consentiti. Ma dobbiamo osservare che la Giunta può procedere di propria iniziativa, senza alcun limite. Quindi la stessa Giunta ha sanato il ricorso e ha contestato l’elezione di Cario. Altresì per anni avrebbe lavorato inutilmente. Insomma, la tardività del ricorso è stata superata dall’interessamento della Giunta. Dal punto di vista dell’esame delle schede incriminate. Che cosa si è visto esaminando le schede? Che per esempio in una sezione su 125 di esse 108 firme erano riferibili a 10 stesse grafie, in un’altra sezione 100 schede su 100 erano state compilate solamente da 5 grafie, di cui due anche di un’altra sezione. C’è un campione statistico rappresentativo che per via logica deve portare a tutte le 99 sezioni. Ci sono anche schede contraffatte con segni di ricalco nello scrivere Cario. Ma di che stiamo parlando? Le mani sono quasi sempre le stesse. Il Comitato della Giunta ha specificato che emerge il fumus della circostanza patologica. La media delle schede contraffatte rasenta quasi la totalità. Per questo ritengo che l’elezione di Cario vada annullata.

ANNA ROSSOMANDO (PD)

"Dobbiamo difendere la dignità di quest'Aula"

“Discutiamo su un caso molto allarmante. Nessuno mette in dubbio la contraffazione delle schede, non è obiettabile il metodo delle analisi a campione che è attendibile perché i fogli analizzati non provengono esclusivamente da sezioni prettamente territoriali. Altra questione è la percentuale delle contraffazioni che è elevata e attendibile, venuta dalla proiezione di ben 3 perizie della Procura della Repubblica, da parte del Comitato e dei consulenti dei pm. Non è compito di questa Aula e del Parlamento dire chi eventualmente ha commesso l’illecito, però se vogliamo difendere l’autonomia dello stesso Parlamento non possiamo fare finta di niente. Dobbiamo difendere la dignità di quest’Aula, l’onore. Il procedimento elettorale è quanto di più delicato ci possa essere ed è alla radice della nostra storia”.

SIMONA MALPEZZI (PD)

"Una petizione online ci chiede trasparenza"

“Sono stata un’italiana all’estero, avendo vissuto in Germania. Dobbiamo vedere oltre quest’Aula, non è la battaglia di Fabio Porta o dei senatori del Pd. Ma è anche una battaglia che i nostri connazionali portano avanti. Basti pensare alla petizione online firmata da migliaia di persone (si tratta di quella appunto de ‘La Gente d’Italia’) presentata a tutti i senatori in cui si chiede di ridare loro dignità. Gli italiani all’estero non si riconoscono in questo voto, i brogli vanno a inficiare la loro fiducia verso di noi. Noi, e loro, non possiamo permetterci ombre alle elezioni. Anche perché questo porta all’astensionismo. Ci vuole un atto di coraggio, abbiamo bisogno di dare un segnale di trasparenza”.

GIUSEPPE LUIGI SALVATORE CUCCA (ITALIA VIVA)

"Le schede manomesse sono frutto di un reato"

“Il ragionamento di De Falco è stato esaustivo. Non possiamo negare che all’estero ci sono delle lacune che devono essere affrontate. C’è bisogno di un disegno di legge per superare le difficoltà, come la tracciabilità del voto. In merito al ritardo della presentazione del ricorso, bisogna dire che Fabio Porta l’ha potuto presentare quando è stato messo a conoscenza dell’esito. risultati del voto all’estero, è bene ricordarlo, arrivano sempre in ritardo. Ci vuole tempo materiale per verificare le cose, c’era anche la necessita di verificare patologie inconfutabili. In questo momento c’è un procedimento penale verso ignoti, gli accertamenti hanno reso ufficiali dei brogli, che molte schede sono state firmate da poche mani. Le perizie calligrafiche hanno parlato chiaro, la stessa Giunta lo ha detto, così come il Tribunale. Insomma, le schede sono state manomesse. L’Aula del Senato è sovrana, ma è sempre soggetta alla legge che va rispettata. Se convalidassimo l’elezione di Cario, diremmo in pratica che per principio i brogli sono possibili. La prova di resistenza ha detto che circa 12.000 schede erano da annullare perché frutto di manomissione. Schede dunque che non possono essere prese in considerazione, sono frutto di un reato. Senza di quelle Porta avrebbe stravinto le elezioni. Nel rispetto della legge dobbiamo prendere atto che c’è stato un reato, anche se non sappiamo da chi commesso”.

AGNESE GALLICCHIO (M5S)

"Non possiamo avallare un broglio su cui si indaga"

“Sul ritardo del ricorso bisogna dire che la contestazione è avvenuta una volta accertato il fatto, quando si è arrivati all’effettiva conoscenza dei brogli. Prova di resistenza? Parliamo di un caso con migliaia di schede contestate, non era immaginabile fare accertamenti grafologici su ogni scheda. I numeri parlano chiaro: nella sezione 948 10 sole mani hanno firmato 108 schede, quindi l’86%. Nella sezione 1007 5 mani (2 presenti anche nella 948) hanno addirittura vergato il 100% delle schede. Poi nella sezione 991 50 schede erano di una sola mano e in taluni fogli c’era anche il ricalco della sovrapposizione delle schede. Senza togliere nulla a Cario ,mi chiedo se possiamo accettare l’ombra dei brogli elettorali. Credo di no. Siamo in Aula per affermare agli italiani che vivono all’estero il diritto di esprimere un voto libero. In generale dico che la modalità del voto all’estero deve essere modificata perché non c’è trasparenza, per esempio sulla tracciabilità. C’è una certa opacità e tutto questo non è accettabile. Vogliamo il voto elettronico a distanza, sin dalle prossime elezioni. In conclusione, non si può avallare un broglio elettorale su cui indaga la magistratura a carico di ignoti. Invito tutti a dare un segnale di dignità, con la fierezza di essere italiani”.