DI STEFANO CASINI
Giulia Guarino, prima donna in Uruguay che si laureó nella Facoltá di Architettura dell’Uruguay, nacque a Éboli, in provincia di Salerno il 17 luglio 1897 e morí a Montevideo nel 1985.
Nel 1923 completò i suoi studi presso la Facoltà di Architettura dell'Università della Repubblica con il massimo dei voti, diventando la prima architetto donna in Uruguay e in tutta l’America Latina.
La stampa la evidenziò come un trionfo del femminismo e Giulia ha conquistato posizioni di pregio. Piú tardi seguirono altre donne di spicco come María Beya Cayo, Adela Yanuzzi, Gyptis Maisonnave Pagani e Sara Morialdo, meno Maria Beya, tutte nate in Italia o di origine italiana.
Nel 1924 partecipò ad un progetto preliminare di concorso per la costruzione del Mattatoio Comunale, ottenendo il secondo posto in 35 proposte di architetti di diversi paesi. Anni dopo, vinse il primo premio al concorso per la costruzione della Scuola Pubblica di Toledo, Canelones. Lavoró come tecnico presso il Ministero dei Lavori Pubblici dove ha ricoperto la carica di Vice Direttrice fino ai 70 anni. Ha insegnato presso istituti di istruzione secondaria e presso l'Università della Repubblica. È stata membro fondatore e Presidente del consiglio di amministrazione dell'Associazione delle donne laureate dell'Università della Repubblica, una filiale della Federazione internazionale delle donne laureate che ha studiato e proposto soluzioni ai problemi di salute pubblica e di assistenza sociale e il ruolo che le donne universitarie dovrebbero giocare in loro.
Fu membro del Partido Colorado, dove si è candidata al Senato nel 1958. In seguito, è stata senatrice uruguaiana appunto rappresentando il Partito Colorado.
Il 9 ottobre 1998, l'Amministrazione postale nazionale dell'Uruguay ha emesso un francobollo con il suo nome e anche a Montevideo, nel quartiere di Atahualpa, una strada porta il suo nome, poiché ha costruito un numero significativo di case in quel quartiere. Architetto, disegnatrice e insegnante uruguaiana, Giulia è stata la prima donna latinoamericana a laurearsi come architetto e a realizzare una carriera molto riconosciuta, anche se il suo viaggio non è stato facile. Si racconta che mentre era studentessa, un giorno, suo padre dovette riscattarla per non essere lapidata da un gruppo di studenti invidiosi, dato che, in quel momento, era l'unica donna che studiava Architettura.
Proveniente da una famiglia campana emigrata da piccola in Uruguay, nel 1906, quando aveva appena 9 anni, Giulia ancora studentessa di architettura entró a far parte della Direzione dell'Architettura dell'allora Ministero dei Lavori Pubblici come disegnatrice, unendosi anche, molto giovane, ai tribunali d'esame dell'Università. Una volta laureata, nel 1923, svolse la sua attività di tecnico presso il Ministero, ottenendo l'incarico di Vice Direttore pochi anni dopo.
I risultati della carriera di Giulia sono andati molto oltre. Nel 1935 fu co-fondatrice, assieme alla Dott.ssa Paulina Luisi, dell'Associazione delle Donne Laureate dell'Università (AMTU) un gruppo sindacale che ha riunito donne laureate dell'Università della Repubblica per studiare e proporre soluzioni a problemi di salute pubblica, benessere sociale, vita culturale e intesa internazionale in difesa delle donne lavoratrici. A sua volta è stata socia di Porta Aperta, associazione internazionale apolitica e aconfessionale, unica al mondo, che difendeva direttamente la situazione economica del lavoratore. Conosciuta dalla rivista di architettura e dalla stampa in generale come "Miss Architect", poiché è stata la prima donna a intraprendere tale carriera, Giulia ha firmato le sue opere dalla metà degli anni come "Architect". imponendo il suo stile in un titolo che era riservato esclusivamente agli uomini.
STEFANO CASINI