Mario Draghi tira dritto. Eccome se lo fa! All'indomani dell'entrata in vigore del nuovo Dl che prolunga fino al prossimo 31 marzo lo stato di emergenza provocato dal Covid, il presidente del Consiglio non è rimasto con le mani in mani, scegliendo, anzi, di replicare alla dura "reprimenda" di Bruxelles, che, non più tardi di due giorni fa, ha messo nel mirino le restrizioni imposte dal governo italiano ai viaggiatori diretti verso lo Stivale in un periodo - quello delle ferie natalizie - particolarmente vantaggioso per le strutture ricettive. In particolare, a far discutere è stata la nuova stretta (valida dal 16 dicembre 2021 al 31 gennaio 2022) che prevede l'obbligo di quarantena di cinque giorni per i non vaccinati (non basterà più esibire l'esito negativo di un tampone) e quello di accertare la negatività all'esame del tampone anche per quanti si sono vaccinati.
Una decisione, questa, bollata come "inattesa" dai vertici Ue, fino a spingerli a reagire bruscamente di fronte alla "mancanza di comunicazione" di una decisione presa - è stato fatto osservare - "in modo unilaterale" da Palazzo Chigi. "Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive o rendono le condizioni più severe, come nel caso dell'Italia e forse del Portogallo, la stretta deve essere giustificata sulla base della situazione reale", ha infatti commentato la vice presidente della Commissione europea Vera Jourova. Tempo ventiquattr'ore ed ecco arrivare la risposta di Draghi. "L'arrivo dell'inverno e la diffusione della variante Omicron ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia", ha spiegato ieri il presidente del Consiglio alla Camera dei Deputati nel suo intervento alla vigilia del Consiglio Ue (in programma il 16 ed il 17 dicembre).
"I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell'ultima settimana, all'interno dell'Unione Europea, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia, l'incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita", ha proseguito l'ex "numero uno" della Bce. "Il governo ha deciso di rinnovare lo Stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione. Invito i cittadini a mantenere la massima cautela e a continuare a rispettare le regole che ci siamo dati" ha rincarato ancora la dose. Poi, rivolto a Bruxelles, il premier ha fatto letteralmente spallucce: "C'è Omicron che ha capacità di contagio nettamente superiore alle altre varianti. Da noi i contagi con Omicron sono meno dello 0,2%, in altri Paesi la variante è molto diffusa, ad esempio in Danimarca, in Regno Unito diffusissima, per cui si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito, non credo ci sia molto da riflettere su questo". Bruxelles - che comunque ha insistito ricordando all'Italia l'obbligo "di notifica 48 ore prima" - se ne faccia una ragione.