Gente d'Italia

E in Campania il Governatore abolisce i festeggiamenti

Nonostante la Campania sia tra le regioni più “virtuose” sul fronte Covid, il governatore Vincenzo De Luca non smentisce la sua fama di “sceriffo” e per Natale ha deciso di rovinare le feste ai suoi concittadini. Con un'apposita ordinanza il presidente della Regione ha proibito ogni tipo di riunione pubblica e per scoraggiare assembramenti in strade e piazze ha vietato il consumo di cibo e bevande, alcoliche e non alcoliche, con esclusione dell’acqua, nelle aree pubbliche, ivi compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali, nel periodo che va dal 23 dicembre al primo gennaio. Non solo. A scanso di equivoci è previsto esplicitamente che nei luoghi pubblici all’aperto è fatto divieto di svolgimento di eventi, feste o altre manifestazioni che possano dar luogo a fenomeni di assembramento o affollamento. E per essere certi che il divieto non venga aggirato con festini estemporanei di gruppi di ragazzi, limitatamente ai giorni 23, 24, 25, 31 dicembre e 1 gennaio ha vietato persino la vendita di bevande da asporto, alcoliche e non alcoliche, con l'unica eccezione dell'acqua. Se questo non bastasse, l'ordinanza di De Luca chiede anche ai Comuni di chiudere tratti di strade o piazze ove non sia possibile garantire il distanziamento sociale.​

 

​ «Va evitata qualunque cosa possa diffondere il Covid in Campania», si giustifica il Governatore, secondo il quale, «nella settimana tra Natale e Capodanno ci giochiamo la tranquillità di vita delle nostre famiglie e la possibilità di tenere aperte le attività economiche nei mesi successivi». E se il neo-sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, si dice d'accordo con la misura straordinaria e annuncia che non si organizzerà la tradizionale festa in piazza del Plebiscito per la notte di San Silvestro, non tutti la pensano allo stesso modo. Per il leader dell'opposizione di centrodestra in consiglio regionale, Stefano Caldoro, delle due l'una: o De Luca sta nascondendo numeri allarmanti di cui la popolazione non è a conoscenza oppure «siamo al caos istituzionale e ai cittadini diventati ormai sudditi».

E protestano soprattutto baristi e ristoratori. «Questa ordinanza è una farsa, allora era meglio il lockdown totale, non si capisce perché debba essere penalizzata soltanto la movida mentre a San Gregorio​ Armeno ci si affolla attorno alle bancarelle dei presepisti», si lamenta il presidente di “Chiaia night” Aldo Maccaroni. E Maurizio Frantellizzi, vicepresidente di Casartigiani, contesta​ che le decisioni siano prese da De Luca «senza alcuna forma di concertazione e senza alcun dialogo costruttivo con gli operatori economici del settore».

 

E dire che sul fronte alberghiero le prenotazioni stavano viaggiando a livelli promettenti, con un tasso di camere occupate intorno al 70%, molto meglio di altre città italiane. «Ma ora con il provvedimento di De Luca potrebbero piovere le disdette», teme il presidente di Federalberghi Napoli, Antonio Izzo. Insomma, in Campania il Natale e il Capodanno saranno a luci spente.

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