Gente d'Italia

Meditate politici, italiani, meditate…

Di MIMMO PORPIGLIA

Cominciai a pensare di confezionare insieme con alcuni colleghi un giornale per gli italiani nel mondo - circa 25 anni fa – perché dovunque andavamo, in Europa, negli Usa, in Sudamerica, incontravamo "paisani", tanti. Erano padroni di ristoranti, camerieri, avvocati, industriali, sarti, artigiani, meccanici, carrozzieri, agricoltori, vinaioli... Venivano da ogni parte d'Italia e ormai erano radicati in altri Paesi ma ricordavano e volevano continuare a perpetrare usi e costumi delle loro terre d'origine. Quindi formarono associazioni, club, fondazioni, circoli... dove si incontravano anche con le famiglie, parlavano, discutevano, cercavano di risolvere i loro problemi, l'integrazione. Giocavano a scopa e tressette, anche, suonavano e ballavano, cucinavano e mangiavano insieme nelle feste comandate. Nel 1968, quando il vicedirettore del Corriere della sera e direttore del Corriere d'informazione Gino Palumbo mi invió in America, tra New York e Toronto "vai a scoprire come vivono "gli italianuzzi" e facci dei raccontoni..." disse, allora scoprii veramente l'altra Italia. Un certo Antonio Magliulo da Torre del Greco, per esempio che dopo aver cambiato il suo nome in Tony May da cameriere al Rainbow Room cominció ad insegnare come si cucina il ragú napoletano agli studenti della Columbia University (e dopo pochi anni diventó l'alfiere della cucina italiana negli Usa). O il giudice Mike Pesce, figlio di pugliesi, magistrato dell'Alta Corte dello Stato, fanatico della "burrata" e delle orecchiette con le cime di rapa che si faceva venire direttamente da un paesino della Puglia (e poi le ha fatte coltivare in un terreno comprato nel New Jersey). O ancora Ralph Lagamba calabrese che portó in tribunale addirittura l'avvocato Gianni Agnelli reo con la sua Fiat di aver abbandonato gli Usa senza preavviso lasciando invendute centinaia di auto... Frank, Antony, Marisa, tutti nella Little Italy newyorkese con bar, pasticcerie, ritrovi, supermercati tricolori dove la pasta Setaro e l'olio extra vergine bisognava prenotarli... una grande comunitá... E cosí era anche in Sudamerica, a Buenos Aires dove la Cantina de David, immigrato della Basilicata ospitava ai suoi tavoli Di Stefano e Sivori ma anche il presidente Alfonsin e Susanna Agnelli. Anni d'oro per l'ítalianitá anche nella stampa con i quotidiani America Oggi, La voce d'Italia, Il Corriere Canadese, il Globo e la Fiamma, la Voce del popolo, l'Italiano... Oggi la Piccola Italia di New York non esiste piú i cinesi hanno comprato tutti i negozi e le vecchie botteghe... E in tutti gli Stati Uniti le Little Italy sono scomparse. Quella collettivitá, quegli italiani che avevano abbandonato per una vita migliore borghi e paesi dello stivale non ci sono piú. Per cause naturali dovute all'etá ma anche per il disinteresse dei nostri politici. Quelle riunioni alle Case degli italiani sparse nel mondo, quelle cene tricolori con lasagne e tiramisú sono solo un miraggio, un ricordo.... I giovani, i loro figli, sono perfettamente integrati nei paesi dove vivono e le nuove generazioni che si sono trasferite negli ultimi anni dall'Italia in Europa o nel resto del mondo non sono piú "tano" parlano e scrivono correntemente l'inglese, lo spagnolo o il portoghese... E qualcuno ha accantonato anche usi e costumi tricolori... Cosa accade oggi? I discendenti di terza o quarta generazione non parlano italiano, non seguono la politica italiana ma giustamente quella del loro paese. E vogliono il passaporto europeo... Che spetta loro di diritto. Lo prevede la legge. Ecco che entrano in gioco gli specialisti dell'emigrazione i movimenti, i piccoli potentati che promettono velocemente passaporti italiani (qualcuno addirittura tesserini sanitari...). Solerti e accattivanti si incaricano di reperire nelle anagrafi municipali italiane la "discendenza", riescono ad ottenere dai parroci o da mestieranti anche certificati di matrimoni del trisnonno..... insomma tutti i documenti occorrenti per il rilascio dell'agognato atto: la cittadinanza e le pratiche di rilascio del passaporto intasano i consolati, gli appuntamenti slittano anche al 2024.Ma chi sono questi futuri "italiani"? La maggior parte non solo non parla e non capisce la lingua di Dante (come purtroppo accade a qualche parlamentare o consigliere Cgie e Comites. in attivitá) ma segue solo e vota la politica locale... Quando poi - come é successo nei mesi scorsi - arriva la busta del Consolato per votare... O la butta nel cestino (raramente) o la smista al galoppino inviato dallo specialista dell'emigrazione..... o politico locale. Che magari avrá fondato anche un movimento "italiano" per essere eletto al Parlamento. in Italia... La vicenda legata ai brogli elettorali avvenuti in Sud-America con la decisione successiva della Giunta del Senato di far decadere Adriano Cario (all’epoca dell’Usei, ora al Gruppo Misto) a favore del democratico Fabio Porta deve far pensare parecchio. Soprattutto ai grandi partiti, come Pd, Fratelli d’Italia e Lega. Sí, perché così come è pensato, il voto degli italiani all’estero a loro non serve piú a niente. E l’ex ministro Mirko Tremaglia si starà rivoltando nella tomba. Una dimostrazione è venuta dalle recenti elezioni dei Comites: in Uruguay per esempio, su 130mila titolari di passaporto italico , solo 3.600 hanno espresso le proprie preferenze. Una débâcle terrificante. Cosa significa ciò? Che non c’è interesse verso la politica italiana anche perché, ammettiamolo, effettivamente negli ultimi anni sta facendo poco per farsi amare. Cosa hanno fatto gli ultimi parlamentari eletti all'estero a parte i soliti roboanti e inutili messaggi inviati alle agenzie di settore sponsorizzate dalla Farnesina? Nulla a parte il Maie di Merlo che, nel periodo della sua permanenza al governo come sottosegretario agli esteri ha aumentato il suo potere politico soprattutto nella sua Argentina. Pd, Fratelli d'Italia, Lega sono diventati non piú credibili... e molti non li votano piú... perché trovano nei "locali" piú attenzione sul tema molto sentito quello dei passaporti e delle cittadinanze. A questo punto, con i drammatici numeri delle votazioni sui Comites qualcuno dei politici responsabili dei "grandi" partiti italiani sta pensando il perché di questa debacle? Con il proliferare di partitini e movimenti che stanno risucchiando i voti che appartenevano ai loro schieramenti? Noi azzardiamo... forse perché al posto di far costruire per esempio cattedrali nel deserto da milioni di dollari a Montevideo - (per fare stare piú comodi coloro i quali sono in attesa di essere ricevuti allo sportello é stata la giustificazione ignorando che da tempo, con la pandemia in corso si va al consolato solo per appuntamento...) sarebbe stato piú corretto e piú interessante aumentare le risorse agli istituti di cultura (cosí da evitare i biglietti a pagamento - 150 pesos - per le ascoltare concerti e musiche in onore di Ennio Moricone...) o promuovere piú scambi con universitá italiane, piú borse di studio ai giovani, piú attenzione alle scuole italiane all'estero... La veritá é che non possono essere piú concessi passaporti a destra e a manca, arrivando perfino a darlo a italiani di quinta generazione. Non può andare bene perché si capisce che non è una cosa seria. Il passaporto va dato a chi parla l'italiano, ama l'Italia, la sua storia, a chi partecipa alle cose italiane... concederlo a persone che non conoscono una sola parola di italiano è davvero senza senso. E qui c’è appunto un problema legato alle promesse, un do ut des che non dovrebbe esistere. Del tipo ‘”ti prometto questo documento e tu mi devi essere riconoscente, magari alle elezioni”. Non può essere un ragionamento serio. Che alla fine non porta ad alcun risultato, visto l’esiguità delle persone che alla fine si presenta alle urne. Così come non è serio che c'é gente che si sostituisce ai call center preposti alle pratiche per avere i passaporti (ovviamente a pagamento). I connazionali si sentono abbandonati. E i signori dell'emigrazione prosperano, fanno brogli con le schede, spesso aderiscono anche a partiti locali: due piedi in una scarpa insomma. Usano i loro voti per essere eletti nei Comites. E fanno la voce "grossa" anche con consoli e ambasciatori, Tanto nessuno dice piú nulla... Meditate politici italiani, meditate...

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