Mario Draghi risponde alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa di fine anno del presidente del consiglio. Gli argomenti più gettonati, ovviamente, sono la pandemia, le misure di contenimento, ma anche il quadro economico e le prospettive dell'Italia.
"Abbiamo somministrato 15,6 milioni di terze dosi e raggiunto i tre quarti della popolazione, perciò invito tutti a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, questa è la priorità. I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus, ma si valutano mascherina all'aperto, in particolare di quella Ffp2 per gli ambienti chiusi, e il tampone per vaccinati. C'è un periodo nel Green Pass in cui la protezione delle prime due dosi decresce e la terza non è ancora stata fatta. In quel periodo è utile il tampone. Lockdown per non vaccinati? Per ora non lo valutiamo. Faccio presente che i due terzi delle terapie intensive sono occupate da chi non si è vaccinato".
Sul tavolo soprattutto la durata del Green Pass: "Si è scoperto che la seconda dose declina più rapidamente di quanto si pensasse all'inizio. Questo porterà giovedì a discutere se ridurre la durata del Green Pass. Governo? Importante sia sostenuto da ampia maggioranza, come quella che ha sostenuto l'attuale esecutivo. Il governo è cominciato con la chiamata del presidente Mattarella, una chiamata di altissimo ordine che si è tradotto in vicinanza costante all'azione di governo. Ma la responsabilità quotidiana è del Parlamento".
Quanto al proprio futuro, Draghi fa una battuta: "Sono un nonno al servizio delle istituzioni. La responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche che hanno permesso a questo governo di agire. L'importante è vivere il presente e farlo al meglio possibile. Il successo di questo governo è che ha lavorato sul presente senza chiedersi cosa c'è nel futuro, cosa c'è per me nel futuro. Abbiamo conseguito tre grandi risultati. L'Italia è uno dei paesi più vaccinati al mondo, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e raggiunto i 51 obiettivi, inoltre abbiamo creato le condizioni perché il lavoro sul Pnrr continui. Essenziale ora che la legislatura vada avanti fino al 2023, suo termine naturale".
Il nodo spinoso è quello dell'elezione del Presidente della Repubblica: "Una maggioranza spaccata su questa questione certamente è uno scenario da temere. Immaginabile una maggioranza che si spacchi sulla elezione del presidente della Repubblica e si ricomponga nel sostegno al governo. Noi comunque abbiamo raggiunto tutti e 51 gli obiettivi del Pnrr. In questo momento è in discussione alla Commissione la firma dell'accordo operativo che apre il periodo di uno o due mesi di interlocuzione prima di accordare la tranche dei prestiti previsti. Manovra? Partiti sempre coinvolti. "C'è stato molto affanno nella fase terminale della discussione, ma è successo tantissime volte. Questa Manovra è stata accompagnata da un lunghissimo confronto politico".
Quindi su Superbonus e scuole: "Il Superbonus ha dato molti benefici, ma creato anche distorsioni. Il governo per questo era riluttante a una sua estensione. Ci sono stati un aumento straordinario dei prezzi delle componenti per fare le ristrutturazioni e moltissime frodi. Le scuole? Non allungheremo il calendario delle vacanze. Siamo consapevoli delle difficoltà vissute dai giovani per le restrizioni imposte dalla pandemia".
Infine un messaggio di buon auspicio: "L'Italia ha tutto per tornare a una crescita. Da un debito pubblico alto, al 150% come il nostro, si esce con un crescita, equa e sostenibile, ma soprattutto forte cui il nostro paese non era più abituato. L'Italia ha tutto il necessario per tornare a crescere come prima. In quest'anno di grandi problemi e sfide gli italiani hanno reagito in maniera straordinaria".