Del caso Adriano Cario abbiamo detto e ridetto. Chi di brogli elettorali ferisce - come, tra l'altro, accertato in sede inquirente - in Parlamento proprio non può starci. E così è andata. Anche grazie a "Gente d'Italia" che per prima ha sollevato il problema, il senatore eletto in America latina, ha "perso" il seggio.
Per inciso: a dargli il "foglio di via" ci ha pensato l'aula di Palazzo Madama, approvando, lo scorso 2 dicembre, con 132 voti favorevoli, 126 contrari e 6 astensioni, l'ordine del giorno (a prima firma della capogruppo del Pd, Simona Malpezzi) che chiedeva, appunto, di togliere lo scranno al politico votato nelle liste dell'Unione sudamericana emigrati Italiani e poi trasmigrato nel gruppo Misto. Qualora non lo si fosse ancora capito, quell'ordine del giorno, votato a scrutinio segreto, chiedeva di non convalidare un'elezione tacciata di irregolarità.
Cario dunque ha dovuto accomodarsi fuori. Quel che, però, in pochi sanno è che al suo posto, su quello stesso seggio, avrebbe dovuto accomodarsi il dem Fabio Porta che da tre anni stava denunciando quello che a suo dire era stato "il più grande broglio elettorale della storia della Repubblica". Perché abbiamo utilizzato il condizionale? Semplice. Perché a quasi un mese di distanza dal defenestramento di Cario, Porta non si è ancora insediato in Senato. E' mai possibile vi chiederete voi?
Possibile, vi rispondiamo noi. E sapete perché? Perché il presidente della Giunta delle Elezioni e delle Immunità parlamentari, Maurizio Gasparri, non ha ancora passato l'incartamento alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, per poter procedere all'auspicata sostituzione. Anzi, sembra che lo abbia passato ma incompleto... per cui dovrá ripresentarlo.....
Ora, a voler dar retta alle solite voci di dentro, sembra che per quel passaggio di carte se ne parlerà dopo le vacanze di Natale. Quasi sicuramente a gennaio inoltrato se non, udite udite, addirittura a...nuovo Presidente della Repubblica eletto! Oibò! Perché tutto questo tempo per quella che, nei fatti, è una mera presa d'atto rispetto ad una decisione già presa e conclamata dal Palazzo?
Insomma: per quale motivo Gasparri procrastina così a lungo questo benedetto iter burocratico? Sorge un dubbio: vuoi vedere che il forzista ambisce a tenere uno dei suoi (non è un mistero che Cario sia di area centrodestra) in Parlamento, impedendo al Pd di fare un neo-acquisto (Porta, appunto), garantendosi così un voto in più nel "gran ballo" che porterà alla nomina dell'erede di Mattarella? Se così fosse saremmo veramente al ridicolo, per non dire al clamoroso.
Il classico mezzuccio all'italiana che rischia di far scivolare il livello di autorevolezza della politica italiana ai minimi termini. D'altronde, se l'indice di gradimento del popolo italiano nei confronti dei propri rappresentanti istituzionali è così basso, un motivo ci sarà, non trovate.
Ma vi pare? Scegliere il nuovo Capo dello Stato anche con il voto di un parlamentare eletto attraverso brogli elettorali: la trovate una cosa giusta? E' proprio vero che al limite non c'è mai peggio!! Che dire, cari amici? A noi non resta che augurarvi buon Natale e felice anno nuovo, con la speranza che gli italiani, in particolar modo quelli all'estero, possano iniziare a contare veramente di più rispetto a questo scomodo e squallido "andazzo" che dal caso Cario all'ingiustizia Porta, provoca solo disamoramento nei confronti della politica attuale. Caro Gasparri, se ci sei, batti un colpo.