di Adalgisa Marrocco

Pillole di ottimismo arrivano con i primi studi su Omicron: minore letalità, meno ospedalizzazioni, ridotta capacità di colpire il tessuto polmonare rispetto alle altre varianti Covid e suscettibilità ai booster dei vaccini a mRNA. Studi preliminari che fanno ben sperare, anche se la cautela è d'obbligo. "Il virus sembra 'raffreddorizzarsi'. Ma solo per chi è vaccinato", sintetizza l'immunologo Guido Silvestri in un'intervista al Corriere.

"La controprova l'abbiamo dagli ospedali che non sono sotto pressione nemmeno nella Londra con un milione di contagiati", aggiunge lo scienziato italiano che alla Emory University di Atlanta dirige i laboratori di immunologia e il dipartimento di patologia della scuola di medicina. Parole che giungono nelle stesse ore in cui la rivista Nature pubblica una ricerca in pre-print coordinata dall'Università di Colonia che afferma come i booster dei vaccini a mRNA attualmente disponibili sarebbero in grado neutralizzare in maniera efficace la nuova variante di SARS-CoV-2.

Nel dettaglio, i ricercatori hanno misurato la capacità neutralizzante del vaccino Pfizer/BioNTech contro la variante Omicron e contro le altre varianti diffuse nei mesi precedenti, confermando che l'efficacia in termini di produzione di anticorpi neutralizzanti di due dosi di vaccino è molto più bassa se si tratta di Omicron. Questa minore efficacia della doppia dose si registra sia a un mese che a cinque mesi dalla seconda somministrazione: nel dettaglio, nella scala usata dai ricercatori, la capacità neutralizzante oscilla tra 5 e 9 rispettivamente a 1 e 5 mesi dalla seconda dose, mentre la capacità neutralizzante contro il virus originario nello stesso lasso di tempo passa da 546 a 139.

Ma le cose cambiano completamente con la somministrazione della terza dose: la capacità degli anticorpi di neutralizzare Omicron sale a 1.195, un livello più che doppio rispetto a quello che due dosi di vaccino conferivano contro il virus di Wuhan (546), anche se 5 volte più basso rispetto a quello dato dalla terza dose contro il ceppo originario (6.241). Il booster, inoltre, ha dimostrato di rafforzare la protezione contro Omicron anche se somministrato a soggetti guariti dal Covid.

Lo studio dell'Università di Colonia, in definitiva, dimostra che le vaccinazioni di richiamo potrebbero essere fondamentali per migliorare la risposta immunitaria di fronte all'evoluzione del virus. Va comunque sottolineato che si tratta di un lavoro scientifico in pre-print che non è ancora stato certificato da revisione paritaria, ovvero non risulta sottoposto alla valutazione di specialisti del settore chiamati a convalidarne l'effettiva validità di utilizzo per la pratica clinica.

Le notizie non finiscono qui. Negli scorsi giorni sempre Guido Silvestri - nella sua rubrica sulla pagina Facebook "Pillole di ottimismo" - aveva citato alcune ricerche che dimostrerebbero come lo "tsunami Omicron" potrebbe rivelarsi meno preoccupante di ciò che si teme anche per quanto riguarda ricoveri e mortalità.

Il primo studio riguarda quella che in gergo tecnico è definita Infection Fatality Rate, cioè il rapporto tra numero dei decessi e numero dei casi osservati. "Sembra molto più bassa di quella delle varianti precedenti. Il dato dal Sudafrica su quasi 400.000 casi parla di 0.26% di letalità, paragonata al 2.5%-4.0% delle ondate precedenti. Questo nonostante la popolazione sia pienamente vaccinata solo al 26.3% (42% degli adulti). In accordo con questa osservazione, la pressione sulle terapie intensive del Sudafrica – un paese da 60 milioni di abitanti – rimane bassa, con un totale di 546 letti occupati (molto meno che in Italia)", scrive Silvestri. 

La seconda ricerca citata dall'immunologo riguarda i ricoveri ed è stata condotta dal National Institute for Communicable Diseases del governo sudafricano, sotto la direzione di Nicole Walter e Cheryl Cohen. Silvestri riporta: "Il rischio di ospedalizzazione nei pazienti che hanno contratto Omicron è il 20% di quello osservato nei pazienti che avevano contratto Delta (per essere chiari, se il rischio di finire in ospedale per Delta fosse stato del 5%, per Omicron sarebbe dell'1%). Nonostante lo studio utilizzi controlli storici (Delta è sparita dal Sudafrica adesso) l'analisi è stata fatta dopo aver corretto per età, sesso ed anamnesi positiva per aver contratto l'infezione in precedenza".

Silvestri, anche nell'intervista al Corriere, si sofferma inoltre sulle prime evidenze in base a cui Omicron sarebbe più efficace nell'infettare le cellule delle alte vie respiratorie e dei bronchi ma meno efficiente nell'infettare quelle del tessuto polmonare profondo. "Sono incoraggianti le ultime sperimentazioni dell'immunologo di Cambridge, Ravindra Gupta. Confermano quanto verificato a Hong Kong sulla minor aggressività di Omicron, ma con un passo avanti: oltre a vedere che il virus è meno bravo a infettare le cellule del polmone, il gruppo di Gupta ha dimostrato una minore capacità del virus Omicron a formare sincizi, la cui presenza sembra essere alla base del danno alveolare diffuso da SARS-CoV-2. Il virus sembra specializzarsi nell'attacco alle alte vie respiratorie, mentre diventano rari i casi di polmonite severa soprattutto nei vaccinati", dice l'immunologo.

L'invito, dunque, rimane quello alla vaccinazione e ai richiami. Chi non si vaccina, ricorda  Silvestri, "fa pagare un prezzo alto agli altri e rischia moltissimo lui stesso. No Vax l′80% di ricoverati: riflettano su questo i milioni di italiani che ancora rifiutano il vaccino".

Intanto a breve Omicron è destinata a diventare prevalente anche nel nostro Paese. "La variante, già oggi, rappresenta il 50-60% dei contagi ed è plausibile ipotizzare 100 mila casi al giorno", ha detto ieri Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute a SkyTg24. "Per modalità di diffusione, perché contagia cinque volte tanto la Delta e la Delta plus, che erano le varianti precedentemente circolanti, capiamo bene che in una, massimo due settimane Omicron prenderà il sopravvento sulla popolazione positiva: questa sarà la variante con la quale dovremo confrontarci nelle prossime settimane", ha concluso il sottosegretario.