Dal Travel Ban abolito solo l'8 novembre scorso dopo 604 giorni, alle diverse regole di ingresso nei due Paesi fino alla volontà espressa spesso con la violenza, e avallata dalla Casa Bianca, di cancellare la nostra cultura: ecco gli esempi più eclatanti di un rapporto in crisi 

Di ROBERTO ZANNI
E dire che tra Stati Uniti e Italia, da sempre, c'è un rapporto molto stretto, di grande amicizia, indipendentemente da chi sta alla Casa Bianca e proprio quest'anno si è anche celebrato il 160º anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Ma si può dire la stessa cosa tra Stati Uniti, italo-americani e italiani? Sicuramente no e per una conferma basta fare un piccolo bilancio di questo 2021 a cominciare dall'8 novembre quando, dopo ben 604 giorni di travel ban, per gli italiani (certo non solo loro) si sono riaperte le frontiere a stelle e strisce. E durante tutto questo periodo a nulla sono servite le richieste ad esempio di coloro che negli States ci lavorano, ma che non sono potuti rientrare in Italia, perchè altrimenti avrebbero perso l'impiego. Per i connazionali che chiedevano qualche esenzioni e per seri e ben specificati motivi, si è invece alzato un muro, in particolare poi ad opera di coloro che invece su altri fronti e frontiere avevano dichiarato che di volerli abbattere. Mentre dall'altra parte, non si deve dimenticare, i possessori di un passaporto statunitensi erano liberi di entrare e uscire dall'Italia. Un po' come succede, e questo sempre, con l'ESTA, il programma che concede l'ingresso negli USA per 90 giorni, senza visto, ma previa domanda che deve essere approvata. E sempre dall'altra parte invece, con il medesimo passaporto statunitense si è liberi di fare il proprio ingresso in Italia (e in Europa) senza doversi attenere a richieste specifiche. Come dire: due pesi e due misure che continuano ad essere adottate a seconda della direzione dell'aereo. Ma a contrassegnare il 2021 ancora in maniera negativa, questa volta per gli italo-americani, c'è stata la battaglia condotta contro Cristoforo Colombo. Vandalismi, statue rimosse un po' in tutti gli States, Columbus Day cancellato in distretti scolastici, città, contee e stati poi ancora referendum con la determinazione di voler cambiare la cultura tricolore in un Paese dove buona parte dei successi della società sono proprio da ascrivere allo spirito di sacrificio, capacità, competenza e talento di tantissimi italiani. Ma adesso il trend è diverso e soprattutto avallato da chi governa. Così Joe Biden, dovendo rendere continuamente conto all'ala più sinistra (in tutti i sensi) del partito Democratico, dovendo attenersi alle regole della cancel culture, ha voluto cambiare con un discorso ufficiale il significato del Columbus Day: perchè l'esplorazione occidentale "ha inaugurato un'ondata di devastazione", ma dimenticando completamente di parlare delle violenze subite dalla cultura italo-americana. A contrastare questa chiamiamola disaffezione che nel 2021 ha toccato probabilmente uno dei punti più elevati in questi ultimi decenni, non è bastato il lavoro di tante organizzazioni italo-americane che hanno cercato di ricomporre, attraverso cultura e istruzione, ma anche tribunali uno strappo che appare sempre più evidente.  E dire che gli italo-americani sono oltre 18 milioni anche se il 20% (risultato di una ricerca di un paio di anni fa di ancestry.com) non riesce a nominare nemmeno uno dei bisnonni che hanno attraversato l'Atlantico. E anche se sarebbe curioso sapere poi quanti italiani o francesi o statunitensi di qualsiasi altra origine conoscono il nome di almeno un bisnonno, la percentuale in questione è uscita da una società di genealogia per un motivo molto semplice: la ricerca, a volte pure affannosa, di un passaporto italiano. Infatti molti consolati italiani sono intasati dalle richieste di americani desiderosi di ottenere il prezioso documento. Solo un anno fa, in piena pandemia, il direttore di una compagnia specializzata nell'aiutare (ovviamente a pagamento) a trovare tutti i documenti necessari per ottenere la doppia cittadinanza (italiana) in un'intervista rilasciata a CNN aveva dichiarato che le richieste dal 2016 erano quadruplicate e per questo motivo la sua agenzia aveva dovuto assumere 60 nuovi impiegati. E se proprio l'altra settimana un'altra società, TravelAwaits, con un sondaggio, ha rivelato che per gli americani over 50 il miglior posto per pensionarsi è l'Italia ecco che allora aspettarsi almeno solo un po' più di considerazione, ma soprattutto rispetto dovrebbe essere il minimo. Ma almeno per il 2021 non è stato così, cambierà qualcosa nel 2022?