Gente d'Italia

Mattarella alla finale di volley al PalaEur, ovazioni e richieste di bis, che non ci sarà. “Ma non merito tutto questo”

Sergio Mattarella (foto: depositphotos)

Di FRANCO ESPOSITO

Appassionato antico di volley, che lui ostinato innamorato continua a chiamare pallavolo, era in tribuna al Palaeur di Roma. Seduto comodamente e disinvoltamente in poltrona, ma per cosa? Il presidente Mattarella spettatore molto interessato alla finale di Coppa Italia femmnile. Applausi e striscioni per lui, ovazioni e richieste di bis. A chi gli chiede di restare alla guida della Repubblica Italiana in qualità di presidente, risponde: “Non ci sono due campionati”. Una maniera molto elegante e ironica per ringraziare chi lo invita a restare e chi vorrebbe che restasse presidente. 

“Non merito tutto questo”, in risposta agli applausi e alle ovazioni della platea. Il Pubblico sportivo del Palaeur ben  dritto, praticamente sull'attentti, nel momento in cui il presidente della Repubblica uscente si è accomodato nel settore a lui riservato. “Ma Paola Egonu lascia davvero l'Italia?”, ha chiesto mentre assestava le antiche membra nella poltrona color porpora del palazzone romano. 

Quando è arrivato al Palaeur, il presidente della Repubblica prossimo all'addio ha trovasùto ad attenderlo il numero uno dello sport italiano. Il presidente del Coni Giovanni Malagò. E quello della Federvolley, Giuseppe Maifredi e il grande capo della Lega volley femminile, Mauro Fabris. La religiosa di Novara, suor Giovanna Saporiti, gli ha regalato la maglia della capitana Cristina Chirichella. 

Appassionato di pallavolo, “uno sport intelligente”, Matterella ha ricevuto in omaggio un pallone firmato da tutte le giocatrici impegnate nella finale di Coppa Italia. Sul parquet a contendersi l'ambito trofeo le imbattibili (o quasi invincibili) di Conegliano e e ragazze del Novara. 

Allora, presidente, che fa, c'è speranza che possa regalarci il bis che tutti vorrebbero, esclusi ovviamente Berlusconi e Salvini? La cosa appare decisamente impossibile. Mattarella la decisione l'ha già presa. Ora, come ultimo impegno ufficiale prima di lasciare il Quirinale, è atteso dall'inaugurazione dell'anno giudiziario. Gli tocca in qualità di presidente e lui onorerà l'appuntamento il 21 gennaio. 

Il successo di Mattarella presidente della Repubblica è identificabile chiaramente in un aspetto fondamentale. In un Paese, l'Italia, evidentemente disorientato, ha inteso dare un segnale di normalità. La presenza alla finale di volley è un'ulteriore manifestazione di questa normalità. Hanno vinto le venete 3-2, ma questa è un'altra storia. Sulle tribune quattromila spettatori circa hanno accolto il presidente con un grande convinto, sincero, spontaneo applauso. 

E lo hanno congedato con un'ovazione nel momnto in cui si è presentato in campo a fine partita. Le squadre le ha premiate lui, il capo dello Stato italiano. Mattarella ha voluto consegnare di persona la Coppa Italia alla capitana della squadra vincirice, Joanna Wolosz del Conegliano. Per il presidente una maglia rossa personalizzata del distretto del Prosecco. 

A quel punto sono partite le note – ascoltate in maniera chiara, molto distinta, anche dal popolo presente davanti ai teleschermi – di “We Are The Champions”. Il lungo appplauso è stato ricambiato dal presidente con saluti molto informali verso le tribune. 

É stata questa di Mattarella l'ultima uscita in mezzo alla gente. La sua gente che ha mostrato di stimarlo e di volergli bene, Il suo mandato scade il 3 febbraio. Gli restano ancora, a parte l'ufficialità dell'impegno in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, l'incontro privato con l'astronauta Samantha Cristoforetti. Nessuno impegno è stato preso per dopo. Sergio Mattarela farà il senstore a vita e intende recuperare le amicizie perdute durante il settenato da presidente della Repubblica. 

La passione pallavolistica ha spinto Mattarella a chiedere le statistiche della partita a fine gara. Sua nipote Costanza gioca a volley e ciò ha reso il legame con questo sport ancora più forte. Ma il regalo pià bello è arrivato a fine partita: la consegna del pallone d'oro che vien dato di norma alla migliore in campo. “Lei ha fatto tanto per il Paese gli ha detto commossa Consuela Mangifesta, ex grande giocatrice e attuale capo della comunicazione della federazione. 

“Ma no”, si è schernito il presidente, commosso anche lui e felice dell'accoglienza. “Non credo di meritare tutto questo”. Laddove questo e altro li ha meritati in pieno. 

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