Corsa per il Quirinale: grandi manovre nei palazzi della politica. Mentre il presidente della Camera Roberto Fico è al lavoro per garantire la "sicurezza del voto", da destra a sinistra, si "affilano" le armi in vista della presentazione delle prime candidature per la poltrona più importante del Colle.
VERTICE IN CASA CENTRODESTRA
In casa centrodestra, resta sempre viva la pista che porta a Silvio Berlusconi, candidato in pectore di quello schieramento, sia pur mai ufficializzato. Il Cavaliere, in queste ore, è atteso a Roma dove, con Giorgia Meloni (FdI), Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (Forza Italia), parteciperà ad un vertice con i leader della coalizione.
TAJANI: NOSTRO CANDIDATO SI CHIAMA SILVIO
"Spero che il Cav sciolga presto la riserva" ha auspicato Tajani. Parlando a "Corriere.tv", il plenipotenziario azzurro ha rilanciato che "il centrodestra ha un unico piano B per l'elezione del Quirinale, un candidato che si chiama 'Silvio' ed il cui cognome inizia con la lettera B".
DRAGHI AL COLLE? SI VA A VOTARE
Per quanto concerne, invece, l'ipotizzata ascesa dell'attuale premier Mario Draghi sullo scranno fin qui presieduto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Tajani è stato lapidario: "Se rimane a Palazzo Chigi si va a votare nel 2023. Se non rimane a Palazzo Chigi il governo è destinato a cadere e sarà impossibile dar vita ad un altro governo". Insomma: con Draghi al Colle, si spalancherebbe la strada del voto anticipato.