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L’Uruguay nel pieno della seconda ondata di Covid 19. Con la variante Omicron salgono i contagi ma i casi gravi restano stabili

Di MATTEO FORCINITI

L’ultima variante del coronavirus, Omicron, che sta tenendo in ostaggio il mondo si sta espandendo velocemente anche in Uruguay. Nel pieno di una stagione estiva caratterizzata dalla speranza per la riattivazione del settore turistico tanto attesa, una nuova minaccia si sta abbattendo sul paese sudamericano. Da giorni, infatti, il Covid 19 sta superando tutti i record sui numeri dei contagi per via di questa nuova variante scoperta in Sud Africa molto più trasmissibile anche se con sintomi più lievi: è da almeno un mese che i dati delle infezioni stanno crescendo, cosa che è diventata ancora più evidente nell’ultima settimana. Solo nella giornata di sabato sono stati riscontrati 6.578 casi mentre il numero di morti totali ha raggiunto 6.192.

In base ai dati del Sistema Nacional de Emergencias (Sinae) attualmente ci sono 38.098 positivi, il numero più alto mai raggiunto durante questi due anni di pandemia. Durazno, Rocha, Treinta y Tres, Montevideo, Flores e -soprattutto- Maldonado sono i dipartimenti che stanno registrando il maggior aumento dei casi. Seppur solo agli inizi, questa seconda ondata appare già con una certezza: i numeri dei casi gravi restano bassi grazie al vaccino e oggi in terapia intensiva ci sono solo 37 pazienti. Tra questi, secondo uno studio diffuso nei giorni scorsi, il 3% ha ricevuto le 3 dosi del vaccino, il 18% le due dosi e il 79% non è vaccinato. Numeri che riflettono la massiccia campagna di vaccinazione che ha coinvolto il paese: oltre il 78% della popolazione ha ricevuto almeno una dose del vaccino, il 75% le due dosi e il 43% la terza. Si prevede che a partire dal prossimo semestre si possa cominciare a vaccinare con una quarta dose.

Ufficialmente la variante Omicron è stata scoperta in Uruguay il 29 dicembre anche se secondo gli esperti circolava già da diverse settimane. Fin dall’inizio le autorità sanitarie continuano a ripetere che si aspettano un “comportamento simile” a quello mondiale, ovvero un aumento “molto forte dei casi nonostante la vaccinazione, seppur con caratteristiche particolari”. “Il comportamento clinico è leggermente diverso” ha affermato il ministro della Salute Daniel Salinas. “Ha un periodo di incubazione e contagio più breve e, a sua volta, con manifestazioni cliniche inferiori rispetto alle varianti che lo hanno preceduto in tutti i casi in cui è prevista una terza dose” ha spiegato.

Il sistema sanitario al momento non presenta particolari problemi anche se si intravedono i primi segnali di allarme sul funzionamento come ha denunciato la Federación de Funcionarios de Salud Pública che ha parlato di quasi 2mila lavoratori tra il pubblico e il privato in isolamento preventivo o con il virus. Questa situazione sta provocando “difficoltà nei primi livelli di cura per la scarsezza di personale, un problema che si riscontra soprattutto nell’est del paese”.

“Il sistema non è saturo ma è sovraccarico” ha precisato Federico Focco, direttore della Red de Atención Primaria di Asse (Administración de los Servicios de Salud del Estado).

Anche la politica sta iniziando a farsi sentire nel grande dibattito nazionale dell’estate. Il presidente del Frente Amplio Fernando Pereira ha invitato il governo a convocare un nuovo gruppo scientifico per studiare misure restrittive visto l’aumento dei casi positivi: “È chiaro che se la crescita continua, con questo livello esponenziale, la prossima settimana ci saranno molti più casi di 5.000. Questa situazione sta saturando il primo livello del sistema sanitario, il che significa che non si possono fare tutti i tamponi che sono necessari”.

MATTEO FORCINITI
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