Gente d'Italia

Quirinale, centrodestra (e Ppe) compatto sulla nomination di Berlusconi. Altolà di dem e grillini

Il palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica italiana (foto depositphotos)

Ore cruciali per la scelta del futuro "inquilino" del Quirinale. Mentre il fronte del centrodestra prova a compattarsi sulla nomination di Silvio Berlusconi (fresco di sostegno da parte del Ppe) e in casa 5Stelle si invoca una "soluzione condivisa" (e lo stop alle bandierine di partito), nelle stanze del Nazareno il segretario dem Enrico Letta prepara la "direzione" del Pd (in programma sabato prossimo), spingendo sempre più per la candidatura di Mario Draghi al Colle.

SALVINI: STOP VETI IDEOLOGICI DELLA SINISTRA
"Il centrodestra è compatto e convinto nel sostegno a Berlusconi, non si accettano veti ideologici da parte della sinistra" ha sbottato, questa mattina, il leader della Lega Matteo Salvini alla vigilia del vertice con gli alleati di coalizione. "Spero che nessun segretario e nessun partito si sottraggano al confronto ed alla responsabilità" ha ribadito ancora il senatore lombardo.

PPE A SOSTEGNO DEL CAVALIERE
Di Berlusconi, parlando dell'elezione del prossimo capo dello Stato in Italia, ha parlato, a Sky Tg24 il presidente del Ppe Manfred Weber, definendo il Cavaliere un "europeista convinto" e questo, ha aggiunto "è ciò di cui ha bisogno l'Italia come presidente, così la vedo da un punto di vista europeo: e per questo penso che Silvio Berlusconi sarebbe un ottimo candidato per la Presidenza della Repubblica" ha detto Weber, ritenendo che "Berlusconi guiderebbe il paese nella giusta direzione, in una direzione pro europea". E "per questo da un punto di vista europeo Berlusconi ha il totale sostegno ella sua famiglia del partito Popolare europeo. Draghi? vada avanti da premier," ha concluso.

IL VETO DEI 5 STELLE
Chi non sembra pensarla così è Giuseppe Conte impegnato in una difficile operazione di compattamento dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle. Ma anche a porre un veto al centrodestra" perché, hanno fatto notare fonti pentastellati, se da quella controparte politica non si "accantona l'ipotesi Berlusconi è impossibile ragionare su un percorso condiviso".

LA POSIZIONE DI LETTA
Un vero e proprio veto, quello grillino, posto sul leader di Forza Italia, che fa il paio anche con quello imposto dal resto del fronte progressista. "Berlusconi? Noi siamo assolutamente disponibili a dialogare ma abbiamo già detto che il dialogo deve avvenire su un nome condiviso di una personalità istituzionale, non di un capo partito. Lo abbiamo detto in modo chiaro, mi sembra una cosa di buonsenso, non eccezionale o strana" ha ricordato, ancora oggi, non a caso Enrico Letta.

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