di Franco Esposito
I numerosi detrattori, invidiosi prima di tutto, si rifiutano di definirli scoop giornalistici. I critici onesti, in gran numero, parlano di inchieste molto interessanti, di forte impatto e di sicuro accertato successo. Report indaga puntualmente su tutto, e nella trasmissione di ieri sera su Rai3 si è occupata di Claudio Lotito, proprietario della Lazio Calcio. Personaggio in possesso di fantasia infinita, finalizzata a provocare stupore. E non solo: con Lotito il confine fra falso e vero è sempre molto sottile. “Le sue carte false per comprare Alitalia”, l'accusa mossa da Report nella puntata di ieri in prima serata Rai.
Dov'era il falso scoperto dal giornalista inviato del direttore Sigfrido Ranucci? In una lettera del Banco Santander che Lotito avrebbe prodotto, a mo' di garanzia, nel luglio del 2019, per l'acquisizione del 37,55% di New Alitalia. La nuova società partecipata anche da Ferrovie che avrebbe gestito la compagnia aerea nazionale.
L'intestazione è quella dell'istituto di credito spagnolo: La lettera porta la firma di due funzionari della Santander. Tutto falso – ha documentato Report - la banca non si è mai sognata di scrivere quella lettera; i due presunti alti funzionari firmatari non hanno mai fatto parte dell'organico della Santander.
Garanzie contraffatte. Un clamoroso falso. Preso in castagna, Lotito ha articolato la propria difesa nell'intervista trasmessa da Report durante il servizio esclusivo. “Mi ero affidato a una struttura, una banca d'affari. Sono io la vittima di una truffa”. Lotito l'ha scoperta, la truffa, nel momento in cui l'inviato di Report gli ha mostrato la documentazione in suo possesso. Definire la tempistica stramba e imbarazzante è il minimo, e qualche sospetto o dubbio comunque lo alimenta.
L'offerta di Lotito era di 375 milioni di euro. Il fantasioso imprenditore, per dimostrare che i soldi li aveva, ha presentato la lettera bollata da Report “come falsa”. L'inchiesta è firmata dal giornalista Luca Chianca. “Dopo l'esperienza fallimentare degli arabi – racconta Sigfrido Ranuci – Alitalia era finita in procedura di amministrazione straordinaria. Nel dicembre del 2018, il governo coinvolge per il salvataggio Ferrovie dello Stato, che ha compito di trovare un partner strategico e affidabile”.
A Lotito, si sa, le sfide piacciono da morire, e spesso è riuscito a dominarle e vincerle, in vari campi della sua multiforme attività imprenditoriale. Convinto di poter risanare Alitalia, presenta la sua offerta. Advisor di Ferrovie della Stato è Mediobanca. L'istituto di credito chiede a Lotito quanto intende investire e con quali garanzie. La risposta è chiara, praticamente immediata: 375 milioni per il 37,5% delle azioni. La garanzia? La famosa lettera con l'intestazione del Banco di Santander.
É una lettera falsa. Ne ha smentito l'autenticità la stessa Santander. “Il falso non l'ho preparato io”, si è difeso Lotito, incalzato da Sigfrido Ranucci. “La dichiarazione di conformità non è che l'abbia fatta io”.
Le argomentazioni espresse da Lotito non hanno fermato Ranucci. “Il presidente della Lazio aggiunge di essere venuto a conoscenza del falso soltanto in occasione dell'intervista e di aver dato subito mandato al legale di fiducia di valutare eventuali iniziative a tutela della sua persona e nei confronti del soggetto cui è stata commissionata”.
Probabilmente falsa, la proposta di Lotito non è stata neppure presa in considerazione, in quanto contenente la richiesta del presidente della Lazio di “avere voce in capitolo nella gestione di New Alitalia”. Questa condizione è caduta per l'opposizione degli soggetti coinvolti nell'operazione, Ferrovie dello Stato e la statunitense Delta Airlines. La trattativa si è interrotta con largo anticipo, praticamente non è mai partita. Neppure l'accenno di decollo.
Ma il tema di fondo superstite presenta un preciso contenuto, fatto di dubbi e sospetti. Chi ha architettato quel falso? Sarebbe utilissimo scoprirlo: chi l'ha fatto una volta potrebbe riprovarci con falsi magari di ancora più grandi dimensioni.
Viviamo in un mondo di inbroglioni, occhio, gente.