Giorgia Meloni (foto depositphotos)

Sbiadisce, di ora in ora, l'ipotesi Silvio Berlusconi al Quirinale. Ne è convinto il critico d'arte Vittorio Sgarbi, "guru" del centrodestra, che, a ventiquattrore dall'esternazione sullo stop alla cosiddetta "operazione scoiattolo", torna a ribadire che, qualora il Cavaliere decidesse di candidarsi, potrà "andare a schiantarsi" e quindi perdere "la possibilità che ha adesso (questa almeno è la mia teoria) di indicare un nome o due o tre al centrodestra, che poi venga condiviso da Letta, Conte e gli altri". Le parole del deputato del Gruppo Misto a "Timeline" su Sky tg24, hanno indotto Giorgia Meloni a prendere, a sua volta posizione in merito alla nomination per il Colle.

MELONI: SE UNITO, CENTRODESTRA SARA' PROTAGONISTA
Nel corso dell'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia, partito di cui la parlamentare romana è leader, la Meloni ha, infatti, ricordato la disponibilità di FdI (già ribadita, tra l'altro, nel corso dei vertici di coalizione), a sostenere, sì, la candidatura di Berlusconi. Tuttavia, nel caso in cui tale disponibilità venisse meno, "FdI è pronta a formulare le sue proposte per concorrere a costruire una convergenza più ampia su personalità autorevoli nel campo culturale del centrodestra che hanno tutte le caratteristiche per ricoprire l'incarico". Il centrodestra "può essere protagonista se unito" ha ribadito ancora la presidente di FdI.

LETTA: BLUFF DEL CAVALIERE E' FINITO
Nel frattempo, se Atene piange, non è che Sparta se la stia proprio ridendo. Sull'altro lato della barricata, infatti, il centrosinistra sembra ancora brancolare nel buio. Dopo il vertice a tre Pd-M5s-LeU, Enrico Letta, segretario del Pd, ha a sua volta commentato il quasi dietrofront del fondatore di Forza Italia: "il bluff del cavaliere è finito" ha detto.

IL TWEET CONGIUNTO
Quanto però a tracciare l'identikit di un eventuale candidato di questa parte politica, alla successione di Sergio Mattarella, per ora, su questo versante, tutto tace. L'unico sommovimento, quasi come a voler rimarcare il territorio, viene da un tweet congiunto, in cui le tre componenti hanno inviato un messaggio al centrodestra, non riconoscendo loro: "nessun diritto di prelazione" per il Quirinale.

IL CENTROSINISTRA ANCORA SENZA NOME
Ma per l'identikit del nuovo Presidente della Repubblica "Non c'è alcuna intesa sui nomi perché ne parleremo con il centrodestra nei prossimi giorni", si è limitato a spiegato ancora il leader dem confermando dunque la volontà di voler condividere la scelta di un candidato autorevole di larga maggioranza. Che poi sarebbe l'unica opzione in grado di garantire al governo di sopravvivere.

TUTTI I MAL DI PANCIA DEI 5 STELLE
Tra le componenti dell'ex governo giallorosso, chi è alle prese con i mal di pancia è il Movimento 5 Stelle. Lo riprova la precisazione uscita dai vertici dopo l'incontro a tre di questa mattina: per il Colle, i pentastellati spingono ancora per trovare un nome alternativo a quello di Mario Draghi, in modo da poter consentire all'ex "numero uno" della Bce di rimanere a Palazzo Chigi. Il leader grillino Giuseppe Conte, impegnato, oggi, in un "faccia a faccia" di un'ora alla Farnesina con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a tal proposito, è stato lapidario: "No a candidati di parte".