Dietrofront Berlusconi. Ormai non sembrano esserci più dubbi: il Cavaliere sarebbe pronto a fare un passo indietro, rinunciando alla candidatura per il Colle. Addirittura, secondo quanto trapelato dagli ambienti azzurri, l'ex premier starebbe valutando le prossime mosse e soprattutto il "timing" per la sua decisione che - si vocifera - potrebbe arrivare nel giro di 48 ore. "Vedrete, proporrà un nome prima di lunedì" si affretta a precisare il critico d'arte Vittorio Sgarbi, autentico guru dello schieramento di centrodestra. Per l'ex parlamentare forzista, oggi deputato del gruppo Misto, il Cavaliere sarebbe rimasto a Milano per trovare "un nome da indicare al posto suo". Per il fondatore di Forza Italia, insomma, una volta persa la "partita" per raccogliere l'eredità di Sergio Mattarella, sembra esserci solo il ruolo di "king maker" in palio. Non che tutti i giochi siano "finiti", intendiamoci. C'è chi, infatti, come la deputata di Coraggio Italia Michaela Biancofiore, ancora crede che il Cav possa spuntarla per la corsa al Quirinale. "Lui ci crede davvero e fa bene a perseguire questo obiettivo, mi disse che lo aveva promesso a mamma Rosa. Io gli direi di andare avanti comunque, glielo direi con affetto perché è la battaglia della sua vita" argomenta la parlamentare a Rai Radio1, ospite di "Un Giorno da Pecora". Sarà. Quel che colpisce e che, a quasi un mese dai primi rumors sulla nomination del Cavaliere, dal diretto interessato, ad oggi, non sia arrivata ancora alcuna presa di posizione ufficiale. E' di fronte a questa indecisione che Giorgia Meloni (FdI) ha invocato un vertice, tra le forze che compongono la coalizione di centrodestra "al più presto entro il fine settimana" proprio per provare a fare chiarezza in tema di strategie e candidature su questo versante della barricata. Dal canto suo, Matteo Salvini (Lega) si è limitato a dire che sull'elezione del nuovo Presidente della Repubblica "il centrodestra sarà determinante" e che "il ruolo di Berlusconi sarà fondamentale". Tutto qua. Inutile dire che l'alleanza, su questo lato della barricata, è praticamente a un bivio, perché nel momento in cui dovesse saltare la candidatura del Cavaliere, sarebbero due le strade da imboccare. La prima porterebbe al presidente del Consiglio Mario Draghi. Soluzione, quest'ultima, non osteggiata da Fdi ma vista con qualche titubanza dal Carroccio (che non più tardi di due giorni fa ha ammesso che avrebbe visto meglio l'ex "numero uno" della Bce a Palazzo Chigi anziché non al Colle). Dal canto suo, Berlusconi ha sempre detto di considerare alternativa alla sua candidatura solo l'ipotesi Draghi o, al massimo, un Mattarella bis, ma non escluderebbe a priori nemmeno la pista che conduce alla presidente del Senato Elisabetta Casellati. Sarà quella che conduce al primo inquilino di Palazzo Madama la soluzione sulla quale convergerà il centrodestra?