Fratelli d'Italia punta i piedi e spinge il centrodestra a presentare un candidato unico per la poltrona del Quirinale mettendolo in votazione al quarto scrutinio, a partire ovviamente da domani, così da raggiungere la soglia delle 505 preferenze (dal quarto turno il quorum si abbassa) necessarie per la conquista del Colle. "Dovessi decidere io, domani metterei in campo uno dei nomi della rosa", ha tagliato corto Ignazio La Russa dopo il successo riscosso dal voto su Guido Crosetto (114 preferenze per lui).

LA RUSSA: SPETTA AL CENTRODESTRA FARE NOME
"Se non entrano nel merito, credo che spetti al centrodestra uscire dal pantano, fare un nome e votarlo", ha aggiunto ancora l'esponente di FdI. Partito, quest'ultimo, che, in una nota ha ribadito di voler ritenere, appunto: "imprescindibile una votazione compatta del centrodestra su un candidato della coalizione, come concordemente valutato nell'ultimo vertice".

APPELLO DI FDI A SALVINI: "INDIVIDUI CANDIDATO PIU' ATTRATTIVO"
A Matteo Salvini pertanto, è stato ha affidato "il mandato di individuare, attraverso le sue molteplici interlocuzioni, il candidato più attrattivo tra quelli presentati ieri". Per il ministro della Coesione per il Sud, Mara Carfagna: dietro tali dichiarazioni di Fratelli d'Italia "non si cela la volontà di spaccare il centrodestra, che resta compatto".

IL PD: "EVITARE MURO CONTRO MURO"
Dal canto suo, il Pd ha insistito proprio con Salvini  - che nel pomeriggio ha avuto una lunga e cordiale telefonata con Silvio Berlusconi (al centro del colloquio i principali dossier politici e, in particolare, l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica hanno spiegato, in una nota, fonti di Fi e Lega in una nota)  - perché "eviti il muro contro muro che farebbe saltare la maggioranza di governo e rischierebbe di precipitare il Paese nell'instabilità". Contatti sono ancora in corso, in queste ore, tra i vertici del Nazareno e il leader del Carroccio.

DI MAIO (M5S): MAGGIORANZA GOVERNO A RISCHIO
Sulla stessa lunghezza d'onda si è schierato anche Luigi Di Maio, ministro degli Esteri ed ex reggente dei 5Stelle, secondo cui se "domani si va al muro contro muro tra centrodestra e centrosinistra, si rischia di spaccare seriamente la maggioranza". "Cerchiamo un nome condiviso tra centrodestra e centrosinistra" è l'auspicio dell'esponente pentastellato.