di Marta De Vivo
Abbiamo una pandemia in corso, una guerra che sta per scoppiare ai confini dell'Europa e il rincaro delle bollette e delle materie prime che sta mettendo in crisi famiglie e imprese. Nonostante questo c'è ancora chi pensa di prendersela comoda. Siamo alla terza fumata nera per il Quirinale e chissà quanto tempo ancora ci sarà da attendere per eleggere una persona che sia degna di ricoprire il ruolo di Capo dello Stato. Le schede bianche continuano ad essere tante, c'è addirittura chi auspica un "Mattarella bis".
La rielezione di Sergio Mattarella segnerebbe la fine della democrazia, vorrebbe dire che la nostra classe politica è totalmente incapace di uscire dall'eterno immobilismo che contraddistingue il Paese. "Immobilismo" di questo si tratta. I nostri politici sono talmente distanti dal mondo reale da fare persino tenerezza. I cittadini italiani sono stanchi. Stanno vivendo uno dei periodi storici più complicati di sempre, hanno mille preoccupazioni. L'unica cosa che vorrebbero vedere dalla politica è un segnale di stabilità.
Purtroppo il teatrino sconcertante al quale siamo costretti ad assistere in queste ore è ben lontano dalla garanzia di stabilità. Esiste infatti qualche senatore che trova divertente scrivere "Alfonso Signorini" sulla scheda elettorale. In un momento storico drammatico come questo un briciolo di buon senso e responsabilità non farebbero male, oltre che a una buona dose di coraggio. Quest'ultimo (il coraggio), vedo che manca a diversi esponenti politici. Per uscire dal limbo ridicolo nel quale siamo sprofondati, servirebbe un'azione coesa e unitaria da parte di tutti i partiti.
Sarebbe davvero un bel segnale per esempio, se finalmente si riuscisse a eleggere al Colle una figura giovane e possibilmente donna. Una figura di questo tipo potrebbe cambiare la nostra attuale immagine di Paese allo sbando. Per arrivarci però sarà necessario un patto tra i partiti di maggioranza e opposizione. Se un patto del genere dovesse riuscire, questi ultimi riuscirebbero a riscattarsi dalla pietosa performance di questi giorni. L'Italia non può permettersi di rimanere in stallo per altre settimane e al contempo non può permettersi di cadere in ridicoli giochini fatti sottobanco per eleggere nomi non all'altezza e di bandiera. Ci vuole serietà. Un'altra giornata di schede bianche sarebbe indegna (e una grande perdita di tempo). È giunto il momento che i partiti e i rispettivi leader si prendano le loro responsabilità e dimostrino ai loro elettori che sono in grado di fare il bene del Paese.