Se Atene piange, Sparta non ride. Già, perché oltre alle grane del MoVimento 5 Stelle chi si lecca le ferite è il Centrodestra, uscito a dir poco male dalle elezioni del presidente della Repubblica. Imbufalita, per il bis di Sergio Mattarella, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che ieri tramite Facebook non ha nascosto il suo malcontento: “Il Centrodestra – ha detto – è da rifondare e questo è quello a cui lavoro io da oggi. Per non essere più trattati dall'alto in basso da una Sinistra sempre più presuntuosa: polverizzato in Parlamento, ma maggioranza nel Paese”. Alla Meloni non è andato giù per niente il fatto che Lega e Fratelli d’Italia hanno votato per Mattarella: “All'ultimo vertice del Centrodestra eravamo tutti contrari alla sua rielezione. Tanto che ho fatto una battuta: non possiamo votare no a Mattarella, poi non so che è successo, e ancora non lo so”. A stretto giro è arrivata la replica del coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani: “Meloni ha un'opinione, noi un'altra. Ma senza l'anima popolare il Centrodestra non sarà un'alleanza di governo: serve un rapporto forte con l'Europa e con gli Usa per proteggere gli interessi degli italiani”. E il Carroccio? Per fare il punto sullo stato dell’arte, nei prossimi giorni Matteo Salvini convocherà il Consiglio federale della Lega. All'ordine del giorno, anche una profonda riflessione sul Centrodestra dopo quanto successo a proposito di Quirinale e i troppi voti mancati per la presidente Casellati. Salvini intende ragionare sul futuro della coalizione (con chi è sinceramente interessato), per costruire un progetto di medio-lungo termine.