«Nel suo discorso di insediamento pronunciato davanti alle Camere riunite in seduta comune, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso un richiamo forte ai valori, alle libertà e ai diritti sanciti dalla Costituzione. L'esortazione a ridurre le diseguaglianze, sottolineando che "non sono il prezzo da pagare alla crescita, un freno alle prospettive reali di crescita", non può cadere nel vuoto e va tradotto in provvedimenti che allevino le difficoltà di lavoratori precari, giovani e donne e possano combattere le povertà». Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, commenta così le parole pronunciate dal Capo dello Stato dopo il giuramento.
«Altrettanto forte – aggiunge – è stato il passaggio in cui il presidente Mattarella, riproponendo uno dei temi più volte affrontati nel corso del suo primo mandato, ha ricordato che dignità significa anche assicurare e garantire ai cittadini un'informazione libera e indipendente. Nel ringraziare il presidente della Repubblica, la Federazione nazionale della Stampa italiana esprime l'auspicio che parlamento e governo facciano seguire agli applausi gli atti necessari, cominciando dall'approvazione delle proposte di legge finite da tempo su un binario morto».
"Dignità", il concetto fulcro del discorso di Mattarella. Dignità, solo per citare alcuni esempi, «è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli», scandisce. Dignità è anche «un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere».
Dignità è «non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità». E dignità va garantita anche ai «tanti, troppi giovani sovente costretti in lavori precari e malpagati, quando non confinati in periferie esistenziali».
L'orizzonte del secondo mandato è quello di «costruire un'Italia più moderna, ma – evidenzia il presidente della Repubblica – affinché la modernità sorregga la qualità della vita e un modello sociale aperto, animato da libertà, diritti e solidarietà, è necessario assumere la lotta alle diseguaglianze e alle povertà».
L'obiettivo è disegnare e iniziare a costruire l'Italia del dopo emergenza. «É ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l'Italia, ben oltre le difficoltà del momento», il monito di Mattarella, che dopo aver ricordato il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, chiude il suo discorso con un appello all'unità: «Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica».