Mattarella day, ieri, alla Camera. L’inquilino del Colle ha pronunciato, sul filo dell'emozione, la formula del giuramento davanti al Parlamento riunito in seduta comune. Lo ha fatto nell'Aula di Montecitorio, ornata con 21 bandiere tricolore e drappi rossi, iniziando, così, il suo secondo mandato consecutivo (è stato rieletto sabato scorso con 759 voti all'ottava votazione) proprio nello stesso giorno in cui sarebbe scaduto il suo primo settennato da Capo dello Stato. Un giuramento solenne, quello del riconfermato Presidente della Repubblica. Scandito, come da tradizione, dalla campana di Montecitorio, tornata a suonare per l'occasione, e dai 21 colpi a salve di cannone sparati dal colle del Gianicolo. Assolto l’obbligo, per così dire formale (la formula del giuramento è durata una manciata di secondi), Sergio Mattarella ha quindi pronunciato l’atteso discorso di insediamento rivolgendosi direttamente agli Italiani. Un modo per sancire quell'inedito legame che, bypassando partiti e schieramenti politici, da tempo unisce il vertice istituzionale e costituzionale con il popolo. Il suo intervento è durato quasi 40 minuti ed è stato interrotto più volte dagli applausi (molti bipartisan) dell’assemblea per essere, infine, “condito” da una standing ovation durata quasi 3 minuti. Concluso il discorso, Mattarella ha ricevuto e respinto - come prammatica – le dimissioni del presidente del consiglio Mario Draghi, quindi, salutate le Camere, è salito a bordo della tradizionale Lancia Flaminia 355 “presidenziale” decappottabile accompagnato dallo stesso premier Draghi e dal segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti per recarsi, con la scorta dei Corazzieri a cavallo, all'Altare della Patria dove ha reso omaggio al Milite Ignoto. Il suo tour, conclusosi con il ritorno al palazzo del Quirinale, ha avuto, come cornice simbolica, le Frecce Tricolori che nel frattempo gli hanno reso omaggio sorvolando la Città Eterna.
Stefano Ghionni