Nei giorni scorsi, il presidente Usa Joe Biden ha informato i parlamentari americani e i partner europei che la Russia ha potenziato l'apparato bellico mettendo insieme il 70% delle forze necessarie per un'invasione completa dell'Ucraina. Lo riferisce il New York Times. La notizia è stata ripresa anche dal Washington Post, secondo il quale, Mosca avrebbe schierato 83 gruppi di battaglioni tattici, con circa 750 militari ciascuno, contro i 60 messi in campo due settimane fa. Le truppe - riferisce ancora il Wp - sono supportate da decine di migliaia di persone per la logistica, il supporto aereo e quello medico. Finora gli Usa hanno stimato la presenza militare russa ai confini con l'Ucraina in 100mila uomini, l'intelligence occidentale in 130mila.
ESCALATION PROVOCHEREBE MIGLIAIA DI VITTIME
L'escalation militare, scrive dal canto suo il Nyt, potrebbe provocare (sarebbe questo almeno il pensiero dell'inquilino della Casa Bianca) fino a 50mila morti civili e 23mila militari ucraini, portando alla capitolazione di Kiev in due giorni e scatenando una crisi umanitaria con 5 milioni di rifugiati in Europa. In ogni caso, gli 007 statunitensi non credono che Putin abbia ancora preso la decisione finale e comunque ritengono che, qualora si decidesse per il blitz, non muoverà lo scacchiere fino alla seconda metà di febbraio, quando il terreno ghiacciato agevolerebbe il passaggio dei mezzi pesanti e le Olimpiadi invernali di Pechino saranno finite. In tal modo il Cremlino eviterebbe di inimicarsi il presidente cinese Xi Jinping, che rimane un alleato indispensabile.