di Franco Esposito
In Emilia statue al buio. Comune e province spengono le luci. I mnumenti restano al buio. Partita dall'Emilia Romagna, la protesta dilaga anche in altre province. Il caro energia mette in ginocchio tutti, anche Comuni e Province, ovvio. Monumenti oscurati a Bologna, Reggio Emilia, Modena. Rimasti senza luce per mezz'ora,
La protesta è partita dalla cittadina di Cento, passata alla storia per essere stato il posto natale di un famoso pugilatore, fisicamente un gigante: il peso massimo Franco Cavicchi, campione d'Europa. Esplicito che di più non si può il sindaco Eduardo Accorsi. "Facciamo tutti un gesto simbolico, Spegniamo oggi le luce per non trovarci costretti a farlo in maniera più estesa nei prossimi mesi".
Immediata l'adesione di Bologna. Il caro bollette rischia di aprire una voragine nei bilanci dei Comuni". In campo scende anche Imola. Il sindaco Panieri ha fatto spegnere le luci che di norma illuminano il Palazzo Comunale. "La situazione è grave".
Addirittura gravissima con una possibile ricaduta di una pesantezza unica, secondo il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, fisico, accademico, dirigente d'azienda. "Il Pnrr non basta, servono soluzioni efficienti per la svolta green. La transizione è soltanto agli inizi, non possiamo affrontarla con l'ideologia. I costi di un anno di cara energia superano gli incassi del Recovery Found".
I miliardi di euro destinati dal Pnrr destinati alla transizione ecologica sono 58,47; 23,78 quelli per le energie rinnovabili, idrogeno, rete e mobilità sostenibile. Una montagna di soldi che rischia di essere totalmente assorbita dal caro energia. É sperabile che il ministro non abbia ragione, e in questo senso un po' di tifo ci vuole: è assolutamente necessario, anzi indispensabile.
Divampa la battaglia delle bollette. Partiti politici e imprese danno l'assalto al Tesoro. "Il Paese non regge, lo scostamento di bilancio necessita subito". Il governo prepara cinque miliardi senza un nuovo deficit. Imminente una riunione del Consiglio dei Ministri, ma i fondi saranno disponibili comunque solo da aprile.
Chiede misure immediate Confindustria. "Dall'Esecutivo misure inefficaci, è l'ora di varare un piano energetico", Comuni e Province auspica un intervento di Mario Draghi. E al premier dicono: "Ci aiuti, serve un miliardo. Se i prezzi dell'energia rimangono a questi livelli, l'impatto sarà dello 0,8%". Il primo intervento del governo mette fuorigioco gli enti locali. "Diversi Comuni dovranno aumentare le tasse vanificando la riforma del'Irpef".
Diventano di conseguenza a rischio i servizi. L'inferno in Italia e l'impennata dello spread. Purtroppo siamo messi male. Uffici pubblici, scuole e asili e piscine i settori più colpiti. In questo week-end chiuderanno gli impianti natatori dell'Emilia Romagna. In Sicilia alcuni sono già chiusi. Rischia di fermarsi l'intera macchina amministrativa; non solo scuole e asili rischiano di rimanere senza riscaldamento, Il grave problema investe anche le comunità per anziani e gli istituti pubblici.
Non passa giorno che la maggioranza chieda a gran voce un nuovo scostamento di bilancio per aiutare famiglie e imprese colpite (in alcuni casi già affondate) dal caro bollette. Palazzo Chigi e il Tesoro starebbero valutando un eventuale intervento per il secondo trimestre dell'anno in corso con le risorse a disposizione: l'intervento destinato a favorire le categorie a basso reddito. É possibile anche che il provvedimento veda la luce già domani nel consiglio dei ministri.
Pare sia possibile raggranellare un fondo tra i tre e cinque miliardi, con l'obiettivo di sterilizzare i rincari. Operazione disperata, ancora di più l'eventuale intervento dello Stato. Ma dove verrebbero presi i soldi? Due le possibili fonti: la crescita superiore alle attese nel 2021 dei sussidi anti Covid non spesi, i proventi delle aste delle quote di emissione di Co2. Tre miliardi e mezzo dovrebbero venire proprio dalla Co2. Anche se un miliardo e duecento milioni sono già stati impegnati a copertura dell'ultimo Decreto Sostegni. La protesta comunque non cessa, alimentata non solo dal malcontento generale.
Il presidente della Regione Emilia, Stefano Bonaccini, sollecita "una misura finanziaria ponte più incisiva delle precedenti, stando attenti al debito". Bonaccini auspica un intervento dell'Ue. E non è l'unico a sperare in questa soluzione. Condivisa anche da Fancesco Boccia, del Pd. "La strada maestra è andare a Bruxelles a chiedere acquisti e stoccaggi comuni. Se ce la caviamo con i soldi che abbiamo, bene; altrimenti sforiamo".
Superate iniziali timidezze sul deficit, il Partito Democratico sembra essere diventato agguerrito, come Lega e M5S. "Rilancio della tassa sugli extra profitti dei produttori annunciata a Natale dal premier Draghi, poi varata solo per i settori rinnovabili. Si può ragionare su meccanismi non punitivi che consentano il recupero di un contributo". Ma è l'intero arco parlamentare ad evocare uno scostamento di bilancio. Nel coro c'è anche Silvio Berlusconi. "Servono nuovi impianti contro l'ambientalismo del no a tutto".
Il caro energia avanza di conserva, praticamente a braccetto, con l'inflazione. Quest'anno peseranno per circa un miliardo su conti di Comuni e Province. In assenza di aiuti dal governo, dovranno decidere se tagliare i servizi o aumentare le tasse. In casi estremi, finire in default. Risulterebbe così ampliato l'elenco delle amministrazioni in crisi.
Prospettive non allegre. Di più: decisamente drammatiche.