Dall'Agenzia italiana del farmaco arriva un importante chiarimento sull'efficacia dei vaccini in gravidanza e sulle famigerate "reazioni avverse" agli stessi. Sono i numeri a parlare, quelli contenuti nel report sulle somministrazioni aggiornato al 26 dicembre 2021.
"Il vaccino anti-Covid - si legge - è indicato sia in gravidanza sia in allattamento e non emergono particolari problemi di sicurezza in questa categoria di popolazione". Per l'Aifa c'è anzi "la necessità di vaccinare le donne incinte, alla luce anche dei rischi legati all'insorgenza del Covid-19 per la madre o per il feto".
Il rischio più alto per le donne in gravidanza non è quello legato agli effetti collaterali del vaccino, ma piuttosto quello di contrarre l'infezione da Covid. Per l'Aifa, infatti, le pazienti in stato interessante "sembrano essere a maggior rischio di malattia grave rispetto alle pazienti non in stato di gravidanza, soprattutto in presenza di comorbilità".
"L'infezione è infatti associata a un maggior rischio trombotico e può enfatizzare ulteriormente lo stato di ipercoagulazione che si manifesta durante la gravidanza. Pertanto le donne incinte risultano a maggior rischio di sviluppo di trombosi venosa profonda, embolia polmonare e ictus in seguito al Covid".
Quanto alle reazioni al vaccino, al 26 dicembre 2021 sono finite 117.920 segnalazioni di sospetto evento avverso successivo alla vaccinazione anti-Covid su un totale di 108.530.987 iniezioni. L'83,7% (98.717) delle segnalazioni inserite si riferisce a eventi non gravi e il 16,2% (19.055) a eventi avversi gravi.
Tra questi, 1.342 reazioni allergiche soprattutto tra le donne, con effetti non gravi e soprattutto non duraturi. Nel presentare il rapporto, il direttore Aifa Nicola Magrini ha affermato che "l'efficacia dimostrata dai vaccini è del 94-95%, con un dato di lunga durata dell'immunità di memoria che ad oggi sappiamo andare oltre l'anno".