Riportare un equilibrio ecosistemico tra economia, società, individuo e natura è un obbligo improrogabile se vogliamo realmente uscire da questo stato di emergenza climatica e ambientale.
L'Italia, primo Paese al mondo ad aver introdotto nelle scuole le materie legate all'ambiente, Paese che ha appena presieduto il G20 e co-presieduto la COP26, ospitando a Milano l'incontro preparatorio sui cambiamenti climatici, compie un ulteriore, cruciale passo avanti. La nostra Carta Costituzionale accoglie e tutela espressamente, agli articoli 9 e 41, l'ambiente, la biodiversità, gli ecosistemi e gli animali, come principi fondamentali al pari del paesaggio, del patrimonio storico ed artistico della Nazione, "anche nell'interesse delle generazioni future".
Una scelta fondamentale, per un Paese come il nostro che ospita un patrimonio di biodiversità tra i più vasti, ricchi ed unici in Europa, una ricchezza che si tramuta in varietà agrologiche e servizi ecosistemici capaci di restituire all'individuo, alla società e all'economia un benessere collettivo. Questo solo se adeguatamente compreso e preservato.
Poche parole, quelle incluse nella Carta Costituzionale, che però conferiscono a chi, come il Future Food Institute, lavora da anni nella sostenibilità dei sistemi agro-alimentari, nell'educazione climatica, nell'innovazione e applicazione di modelli di prosperità collettiva, una cornice giuridica autorevole per continuare ad applicare e sperimentare modelli di rigenerazione integrale.
Il Modello Pollica, realizzato all'interno di una delle Comunità Emblematiche della Dieta Mediterranea ed implementato all'interno del Paideia Campus, è infatti un esempio pionieristico alla valorizzazione attiva, integrale ed integrata dell'ambiente nel suo significato più ampio. Attraverso l'educazione, apprendendo i valori della Dieta Mediterranea direttamente sul campo, nel Parchi Archeologici, nelle Aree Marine Protette, nei Parchi di ulivi millenari, attraverso il turismo, lento e responsabile, capace di promuovere uno sviluppo territoriale anche nei piccoli borghi partendo dal benessere ambientale e animale, attraverso l'innovazione capace di combinare resilienza e rispetto delle tradizioni, in un perfetto bilanciamento tra pubblico e privato, interesse collettivo e impresa, attraverso un'attenzione profonda alla salute psico-fisica, che passa inevitabilmente anche nella salute ambientale, come testimonia l'agricoltura rigenerativa. A Pollica e con Pollica, per applicare una visione integrata dell'ecosistema territoriale, ambientale, sociale, culturale, identitario locale, traducendo l'urgenza di "concretizzazione" nel bisogno di allenare il coraggio del cambiamento, di stimolare consapevolezza, di disseminare competenze, di esortare partecipazione attiva.
Preservare l'incredibile patrimonio italiano, quale quello naturale, culturale, storico, paesaggistico, enogastronomico, umano, come ora stabilito dalla Costituzione, significa dimostrare che è possibile investire nell'economia della bellezza e della cura, forgiare il pensiero critico ed ecosistemico, rendendo l'Italia un'incredibile destinazione d'apprendimento, di scambio diretto di conoscenze e competenze. Un patrimonio naturale e culturale valorizzato nel suo complesso che può tornare ad essere non soltanto vivo ma vivente.
La Costituzione Italiana fa da autorevole cornice ad un cambiamento in atto, volto ad accelerare l'adozione di modelli di ecologia integrale, realizzati nel quadro dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, come quello di Pollica, il cui effetto moltiplicatore e la cui accelerazione e scalabilità, rappresentano l'unica strada possibile per applicare ciò che anche la Costituzione impone.
Sara Roversi