di Matteo Forciniti
Sta diventando una pratica sempre più diffusa il riconoscimento della cittadinanza italiana per via giudiziale. Seppur con dei costi più alti, avviare un processo in Italia per vedersi riconoscere questo diritto oggi è il metodo più veloce che hanno a disposizione i discendenti visti i ritardi dei consolati, specialmente quelli del Sud America. È uno dei tanti paradossi dell'Italia all'estero che sulla carta regala la nazionalità senza limiti di tempo per discendenza sanguigna ma poi mette continui ostacoli burocratici per rallentare l'ottenimento di questi diritti.
Se per la via paterna non ci sono praticamente limiti, un caso diverso è quello che riguarda la trasmissione della cittadinanza per via materna: i discendenti di donne italiane emigrate nati prima del 1° gennaio del 1948 hanno un'unica via percorribile, ovvero l'azione giudiziaria. Al riguardo la Corte Costituzionale si è espressa nel 2009 con parere favorevole ma da allora nessuna legge è intervenuta per regolamentare questa situazione.
Oltre a seguire le vicende legate al processo Condor, gli avvocati Arturo Salerni e Mario Angelelli in questi giorni sono in visita in Uruguay per seguire le pratiche che portano avanti con la collaborazione del patronato Inas. Li intervistiamo proprio nell'ufficio del patronato a Montevideo in una movimentata mattinata caratterizzata da tanti incontri all'insegna dello studio del passato tra alberi genealogici da ricostruire, atti di nascita e raccolta di documentazioni: "Dopo anni di esperienza possiamo dire che il meccanismo dei processi funziona. In passato a volte poteva succedere che l'Avvocatura dello Stato contestava le richieste per i figli di quegli italiani che avevano rinunciato alla cittadinanza e che avrebbero dovuto manifestare la loro volontà di essere italiani al momento della maggiore età. Tuttavia, questa tendenza oggi è stata abbandonata e in genere l'Avvocatura asseconda queste richieste i cui numeri sono cresciuti molto negli ultimi anni" raccontano i legali dell'associazione Progetto Diritti.
La crescita delle azioni giudiziarie non è da attribuirsi solo alle richieste per via materna dato che "ci sono anche tanti casi di discendenti per via paterna che non vogliono aspettare dodici anni -come accade scandalosamente in Brasile- per ottenere più velocemente questo diritto".
"Il primo passo fondamentale è il lavoro dei patronati che svolgono un ruolo preziosissimo" precisano subito gli avvocati. "Prima di iniziare la causa c'è un lavoro molto complesso nel ricostruire attraverso tutta la documentazione anche 150 anni di discendenza. Questo compito può avere mille ostacoli dato che stiamo parlando di anagrafi antiche che possono vedere coinvolti anche diversi paesi. Ricostruire queste vite però ha sempre un grande valore storico".
Rispetto al metodo abituale di avviare la pratica della cittadinanza in Consolato, intraprendere un'azione legale in Italia è molto più veloce, comporta un paio di anni di attesa ma i costi sono più alti: "Tutto dipende dalla data di udienza fissata dal giudice che in genere dovrebbe avvenire un anno e mezzo dopo la presentazione della domanda. Stiamo parlando del processo di primo grado e se l'Avvocatura non presenta il ricorso poi si dovrà attendere il tempo della trascrizione della sentenza presso il Consolato o il comune italiano, più o meno bisogna aspettare altri cinque mesi. Ultimamente, a causa della pandemia, i tempi delle udienze si sono un po' allungati ma la situazione adesso sta migliorando e anche l'arrivo dei fondi europei previsto dovrebbe far accorciare i tempi. Il costo per una singola persona è all'incirca 3mila euro ma può essere inferiore se ci sono più persone".
"Il patronato - spiega Filomena Narducci, responsabile dell'Inas in Uruguay - si occupa da sempre di cittadinanza. Questa parte ci mancava per cui nel 2018 dalla sede centrale è stato fatto un accordo con questo studio per avviare le cause. Qui in Uruguay l'interesse della gente è in grande crescita, abbiamo già fatto un centinaio di cause (tutte vinte) e adesso stiamo studiando tanti altri fascicoli prima di avviare i processi. Avere il contatto diretto con il patronato e con gli avvocati per le persone è un fattore molto importante".