Dopo l’elezione del secondo settenario del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ritornano a rincorrersi sempre più forti le voci di una possibile crisi di governo. A riguardo è intervenuto il ministro del lavoro Andra Orlando, che si dice preoccupato del fatto che il governo potrebbe non arrivare fino alla data di scadenza di legislatura prevista per il 2023. “Il problema - spiega il ministro - è proprio arrivare al 2023 e capire chi ha insistito per preservare l’azione di governo convinto che sia una questione essenziale e chi invece ha posto il tema in modo strumentale”. Se l’intesa di un secondo mandato di Mattarella ha colmato un vuoto di decisione da parte dei partiti, le dichiarazioni di Draghi della scorsa settimana aprono la corsa per la carica di Premier. “Penso che il richiamo di Draghi ai partiti sia giusto”, dice Orlando, che però deve fare i conti non solo nella sua maggioranza di governo con Salvini, ma anche con lo stesso Movimento 5 Stelle, con una leadership sempre più in discussione. A dare pensieri al ministro del lavoro sono gli alleati: “Mi preoccupano entrambi, ma per singola famiglia, a parità di consumi annui, deve mettere in conto una maggiore spesa di circa +1.480 euro”. Lo studio ha evidenziato come sia cresciuto e non di poco, il prezzo di ragioni diverse. Per quanto riguarda Salvini spero per l’interesse nazionale che non rincorra Meloni anche strizzando l’occhio a posizioni antieuropeiste e no-vax in un momento cruciale per l’attuazione del Pnrr e per la sconfitta della pandemia. Per quanto riguarda il M5S non parlerei di caos, ma di un passaggio difficile che mi auguro si risolva con un rafforzamento dell’alleanza progressista”.
“Il problema del governo è arrivare al 2023, Lega e M5S mi preoccupano”
Crisi esecutivo? Orlando: "Giusto il richiamo di Draghi ai partiti"