di Matteo Forciniti
Dai laboratori per studiare il Covid ai campi di rugby in Italia. Quella della biochimica Maria Eugenia Cruces è una storia a lieto fine piena di sacrifici e passione: insieme alla connazionale Cecilia Verocai sono appena arrivare al Calvisano, una squadra lombarda di rugby che partecipa al torneo di serie A e con cui hanno esordito nel fine settimana. Con questo esordio le due atlete sono diventate le prime giocatrici di rugby femminile in Uruguay a raggiungere il livello professionistico. Per uno sport che è totalmente amatoriale e si basa solo sul volontariato questa notizia è stata accolta con grande entusiasmo dato che rappresenta chiaramente un fatto storico.
Maria Eugenia Cruces arriva dal Círculo de Tenis de Montevideo (CTM) ed è la capitana de "Las Teras", la nazionale di rugby dell'Uruguay. Nel 2020 ha fatto parte del gruppo di scienziati dell'Institut Pasteur di Montevideo che ha lavorato all'allestimento di laboratori diagnostici di Covid negli ospedali pubblici del paese. Con lei, ad entrare nello sport professionistico, c'è la compagna di nazionale Cecilia Verocai che è invece di Salto dove giocava per il Vaimaca Rugby.
"Faccio ancora fatica a crederci perché una cosa del genere non la sognavo neanche" ha spiegato "Maru" Cruces nel commento raccolto poco prima di partire dalla Unión de Rugby del Uruguay. "Da una parte ho un po' di paura perché andremo in Italia a giocare a 15 mentre qui giochiamo a 7 e ciò comporterà tanti cambi. Ma nonostante questo provo un'immensa allegria dato che il rugby è l'attività a cui metto più amore nelle mia vita e avere la possibilità di dedicarmi al 100% a questo è un sogno".
"Ovviamente sono felice della notizia, per quello che il rugby significa per me e per la mia vita" ha dichiarato Cecilia Verocai. "Per chi giorno dopo giorno prova a migliorarsi cercando sempre di allenarsi nel modo più professionale possibile anche se dilettante, è molto difficile spiegare come ci si sente ad avere questa opportunità. Andare a giocare all'estero nella mia carriera sportiva era qualcosa rimasto in sospeso, la voglia c'era ma non si era mai concretizzata. Adesso che è stato possibile non ho esito un secondo ad accettare dato che l'opportunità è arrivata al momento giusto".
Dell'arrivo delle due giocatrici a Calvisano (Brescia) cercherà di beneficiarsene l'intero movimento del rugby femminile uruguaiano come ha osservato Verocai: "Si tratta di un vero passo da gigante per questo sport. Sono porte che si aprono non solo a noi ma anche a tutti i sognatori e appassionati di questo sport. È anche un modo per far crescere il livello del nostro rugby perché da una parte permetterà a noi di crescere, dall'altra cercheremo di riversare qui tutta l'esperienza acquisita".
"Spero che per il rugby femminile questo sia un precedente e che tante altre atlete possano raggiungere il livello professionistico" ha concluso Cruces. "Tante ragazze sognano di poter arrivare ad alti livelli, da oggi avranno un incoraggiamento in più. Credo che la nostra situazione porterà benefici a tutto il rugby femminile per continuare a crescere".