DI MIMMO CARRATELLI
L'immensità del Camp Nou, 99mila posti, e il piccolo Barcellona senza Messi e schiacciato dai debiti, ma non avrà vita facile il Napoli, stasera, nel match di andata con i catalani per i playoff dell'Europa League, andata e ritorno per accedere agli ottavi di finale.
La squadra blaugrana, passata sotto la guida di Xavi, uno dei magici piccoletti dei bei tempi del tiki-taka, è in ripresa, quattro vittorie e tre pareggi nelle ultime sette gare della Liga, il Barça sempre a segno, 18 gol nelle ultime nove partite, compresa la Coppa del re (2-3 sul campo dell'Atletico Bilbao) e la Supercoppa spagnola (2-3 col Real Madrid al Camp Nou).
Retrocesso dalla Champions, il Barcellona cerca trofei per risalire la corrente. L'ultima volta, ed erano gli ottavi di Champions, eliminò il Napoli di Gattuso (c'era ancora Messi) in una sfida che sembrava alla portata degli azzurri. C'è ottimismo napoletano per quest'altro confronto.
Al Barça mancheranno sei titolari, fra i quali gli attaccanti Depay e Ansu Fati, assenze rilevanti, ma Xavi ha scosso la squadra, c'è una convinzione nuova di far bene (quarto posto nella Liga). È un Barcellona che fa ancora del possesso-palla la sua arma, viene avanti con molti giocatori, è vulnerabile in difesa quando la squadra si sbilancia troppo.
Con gli ultimi "spiccioli" reperiti, 55 milioni di euro, il club catalano si è assicurato il centravanti Ferran Torres dal Manchester City, ha nei due omonimi olandesi de Jong due punti di forza, un massiccio esterno destro (il maliano Adama Traoré), Jordi Alba il terzino che spinge molto a sinistra, il vecchio Piqué (35 anni, 1,94) leader della difesa, sempre pericoloso di testa sui calci piazzati, Busquets (34 anni) che non molla a centrocampo e l'imprevedibile Dembelé pagato 105 milioni al Borussia Dortmund nel 2017 al tempo delle vacche grasse e all'inizio del grosso buco di bilancio.
In Champions, il Barcellona è caduto sotto i colpi del Bayern (0-3 in casa e fuori), battendo solo la Dinamo Kiev (1-0 in entrambi i confronti), travolto dal Benfica 0-3 in Portogallo, una via Crucis che ha segnato pesantemente la stagione dei blaugrana. Ma, come s'è detto, la squadra va riprendendosi.
Al Napoli mancherà il prodigioso Lobotka di questi ultimi tempi, troppe partite cominciano a farsi sentire, attenti anche alle condizioni di Di Lorenzo che sinora non ha saltato una gara. Si ricostituisce a centrocampo la coppia Anguissa-Fabian Ruiz. Forse Spalletti ha un unico dubbio, il sostituto di Politano (anche Lozano out): Ounas o Elmas, vedremo. Leggero allarme per Osimhen (sovraccarico al ginocchio destro), pronto Mertens. Il Barcellona spesso si scopre, portando palla avanti, un vantaggio per i rovesciamenti di fronte. Ai catalani mancheranno Lenglet e Umtiti, due difensori di grande esperienza.
È una partita apertissima in una Europa League che presenta un prestigioso ventaglio di concorrenti, nei playoff le altre due italiane Atalanta (retrocessa dalla Champions) e Lazio, e poi il Borussia Dortmund di Haaland, il Siviglia del Papu Gomez, il Porto, lo Zenit, il Lipsia, mentre sono già negli ottavi Lione, Monaco, Leverkusen, West Ham e altre. Il traguardo finale impone un lungo cammino e avversari di grosso calibro.
Vedremo dove potrà arrivare il Napoli. Intanto, c'è da saltare l'ostacolo Barcellona che non è così basso come si vuol far credere.
La squadra blaugrana, passata sotto la guida di Xavi, uno dei magici piccoletti dei bei tempi del tiki-taka, è in ripresa, quattro vittorie e tre pareggi nelle ultime sette gare della Liga, il Barça sempre a segno, 18 gol nelle ultime nove partite, compresa la Coppa del re (2-3 sul campo dell'Atletico Bilbao) e la Supercoppa spagnola (2-3 col Real Madrid al Camp Nou).
Retrocesso dalla Champions, il Barcellona cerca trofei per risalire la corrente. L'ultima volta, ed erano gli ottavi di Champions, eliminò il Napoli di Gattuso (c'era ancora Messi) in una sfida che sembrava alla portata degli azzurri. C'è ottimismo napoletano per quest'altro confronto.
Al Barça mancheranno sei titolari, fra i quali gli attaccanti Depay e Ansu Fati, assenze rilevanti, ma Xavi ha scosso la squadra, c'è una convinzione nuova di far bene (quarto posto nella Liga). È un Barcellona che fa ancora del possesso-palla la sua arma, viene avanti con molti giocatori, è vulnerabile in difesa quando la squadra si sbilancia troppo.
Con gli ultimi "spiccioli" reperiti, 55 milioni di euro, il club catalano si è assicurato il centravanti Ferran Torres dal Manchester City, ha nei due omonimi olandesi de Jong due punti di forza, un massiccio esterno destro (il maliano Adama Traoré), Jordi Alba il terzino che spinge molto a sinistra, il vecchio Piqué (35 anni, 1,94) leader della difesa, sempre pericoloso di testa sui calci piazzati, Busquets (34 anni) che non molla a centrocampo e l'imprevedibile Dembelé pagato 105 milioni al Borussia Dortmund nel 2017 al tempo delle vacche grasse e all'inizio del grosso buco di bilancio.
In Champions, il Barcellona è caduto sotto i colpi del Bayern (0-3 in casa e fuori), battendo solo la Dinamo Kiev (1-0 in entrambi i confronti), travolto dal Benfica 0-3 in Portogallo, una via Crucis che ha segnato pesantemente la stagione dei blaugrana. Ma, come s'è detto, la squadra va riprendendosi.
Al Napoli mancherà il prodigioso Lobotka di questi ultimi tempi, troppe partite cominciano a farsi sentire, attenti anche alle condizioni di Di Lorenzo che sinora non ha saltato una gara. Si ricostituisce a centrocampo la coppia Anguissa-Fabian Ruiz. Forse Spalletti ha un unico dubbio, il sostituto di Politano (anche Lozano out): Ounas o Elmas, vedremo. Leggero allarme per Osimhen (sovraccarico al ginocchio destro), pronto Mertens. Il Barcellona spesso si scopre, portando palla avanti, un vantaggio per i rovesciamenti di fronte. Ai catalani mancheranno Lenglet e Umtiti, due difensori di grande esperienza.
È una partita apertissima in una Europa League che presenta un prestigioso ventaglio di concorrenti, nei playoff le altre due italiane Atalanta (retrocessa dalla Champions) e Lazio, e poi il Borussia Dortmund di Haaland, il Siviglia del Papu Gomez, il Porto, lo Zenit, il Lipsia, mentre sono già negli ottavi Lione, Monaco, Leverkusen, West Ham e altre. Il traguardo finale impone un lungo cammino e avversari di grosso calibro.
Vedremo dove potrà arrivare il Napoli. Intanto, c'è da saltare l'ostacolo Barcellona che non è così basso come si vuol far credere.