di Stefano Ghionni
Sergio Abrignani, componente del Comitato tecnico scientifico, ha confermato le ultime voci: lo stato di emergenza “non credò verrà prorogato dopo il 31 marzo e di conseguenza si scioglierà anche lo stesso Cts”. Ospite di Rai Radio1, l’immunologo si è mostrato fiducioso per il prossimo futuro in merito alla lotta alla pandemia: “Non credo che vivremo una situazione d’emergenza come quella vissuta in passato, almeno se resta la variante Omicron. Ma non credo che possa arrivare nel brevissimo una variante più diffusiva di questo, improbabile immaginarsela”.
Abrignani è più prudente su chi chiede di togliere anche il green pass a partire dal 1° aprile: “Queste sono scelte politiche, ma di certo quando avremo terminato la campagna vaccinale allora sì che potremmo togliere tutto. Ma al momento all’appello mancano dieci milioni di persone per completare le terze dosi”. Intanto in Italia la curva dei ricoveri comincia a scendere rapidamente: in una settimana il numero dei pazienti Covid ricoverati è diminuito del 17%. È quanto emerge dalla rilevazione Fiaso negli ospedali sentinella. Nei reparti ordinari la diminuzione dei pazienti, rispetto all’8 febbraio, si attesta al 16% mentre nelle terapie intensiva il calo è più consistente e arriva al 26%.
La riduzione dei pazienti, tuttavia, procede a ritmi differenti in base alle aree geografiche. Negli ospedali del Nord il calo dei ricoveri, sia nei reparti ordinari sia nelle rianimazioni, è stato del 29%. Nelle strutture del Centro le ospedalizzazioni sono scese dell’11% mentre nel Sud e nelle isole i pazienti si sono ridotti dell’8%. Nei reparti ordinari i ricoverati “Per Covid”, ovvero coloro che hanno sviluppato sindromi respiratorie e polmonari, costituiscono il 60% e si tratta per lo più di anziani affetti da altre gravi patologie. La percentuale di pazienti “Con Covid”, invece, è pari al 40%: si trovano in ospedale per patologie internistiche o per essere sottoposti, pur da positivi al virus, a un intervento chirurgico. In Rianimazione, invece, solo il 23% è ricoverato “Con Covid”.