Per la prima volta in 24 anni di pubblicazioni, un Comites (la maggioranza, non tutti, 10 membri a 7 per essere precisi) ha dato un giudizio non positivo (ricordiamolo, ma non vincolante) su 'La Gente d'Italia'. E non poteva essere altrimenti, dato che colui che presiede il Comitato, ha un contenzioso con questo giornale. In pratica, non ha mai pagato dal lontano 2013 la sua campagna pubblicitaria regolarmente andata in stampa sulle pagine di questo quotidiano. É insomma un debitore, noi suoi creditori. Su questo c'è poco da discutere. Carta canta. Un comportamento, quello di questa persona, che dunque si commenta da solo. Non ha mantenuto la parola. Eppure la legge è chiara: il Comites deve dichiarare tre cose: se il giornale esce, se è nelle edicole e se è scritto prevalentemente in lingua italiana. Come facilmente riscontrabile, 'La Gente d'Italia' viene regolarmente stampato (pagando la carta e la tipografia), viene venduto nelle edicole di tutto l'Uruguay (che così ci guadagnano) ed è scritto in italiano da giornalisti professionisti regolarmente assunti e pagati. Insomma, noi l'economia la facciamo girare realmente, il lavoro è reale. A molti altri, per esempio al presidente del Comites, piace molto parlare, magari promettere e poi non mantenere: a proposito, per sua memoria alleghiamo alla presente la fattura che deve pagarci, magari decide di mettersi a posto con la coscienza e saldare il conto che ha con noi. Ma non crediamo che purtroppo ciò accadrà. Le persone difficilmente cambiano. Ricordiamo però che l'anno scorso, l'attuale presidente del Comites, ed ancora in carica al Cgie in quota Maie del senatore Ricardo Merlo inviò al Dipartimento per l'editoria una relazione diffamatoria e falsa nella quale denunciava che questo giornale non esiste (sbugiardato logicamente dai fatti...) ma come, compri la pubblicità su un giornale che non esiste? C'è qualcosa che non torna.
Ma andiamo avanti... Abbiamo scoperto egregio Ambasciatore, che al Comites non piace la linea editoriale del giornale. E questo ci dispiace. Magari possiamo organizzare tutti i giorni una riunione di redazione con i dieci referenti di questo Comitato e farci dire cosa scrivere e cosa no. Perché no? Possiamo dire quanto è bravo il presidente, quanto è bello il presidente, un uomo di parole che paga sempre i debiti contratti (Sic!!!), e quanto sono solerti i consiglieri.... Ma scherziamo o cosa? Queste persone sanno di cosa stanno parlando? Per loro si tratta di un gioco o di una cosa poco seria? Conoscono l'articolo 21 della Costituzione che dovrebbero sapere a menadito e soprattutto rispettare? Abbiamo il sospetto che non conoscano neanche l'articolo 1.... come la lingua italiana che per loro è sicuramente un optional...
A questo punto egregio dottor Iannuzzi sarebbe bene che qualcuno - e lei é il numero uno di questa comunità - rinfreschi loro la memoria con l'articolo 21: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure". Avete capito? Ma non é finita perché sempre i 10 del Comites hanno detto che questo giornale dovrebbe essere distribuito gratis....Nonostante la linea editoriale non sia quella da loro richiesta..... Giornale gratis? In base a quali valutazioni? Siamo una confraternita per esempio? O sono stati abituati nel tempo, e prima della nostra venuta in Uruguay ai foglietti parrocchiali del tipo "Come siamo bravi, votate per noi e vi daremo subito il passaporto...."
Secondo loro anche il Corriere della Sera, Repubblica e gli altri 200 e piú quotidiani italiani che percepiscono contributi dallo stato dovrebbero distribuire gratuitamente i loro giornali....
Egregio Ambasciatore, vogliamo ricordare a questa gente che la media giornaliera del nostro venduto certificato è pari a 15.200 copie (e il sito viaggia su piú 20mila contatti giornalieri, da tutto il mondo...). Il Comites, anzi i 10 membri della maggioranza - ricordiamolo, eletti con 1690 voti su 90mila e più aventi diritto - a questo punto, si devono assumere le proprie responsabilità: affermando ciò che hanno dichiarato stanno depauperando anche il valore della testata e di conseguenza gli sponsor della pubblicità. No, caro Comitato, questa faccenda non è un gioco. E di certo non potrà finire così. Ognuno dovrà rispondere dei propri comportamenti, sempre nel nome della legge. E noi appena avremo il verbale della seduta ci rivolgeremo alla magistratura. Chiederemo a tutti i 10 membri del Comites, quindi compreso il presidente, un ragguardevole risarcimento perché con il voto NO stanno mettendo in cattiva luce i giornalisti che vi lavorano, le maestranze e soprattutto perché stanno affermando che il giornale non esiste, quindi per loro é un bluff, un imbroglio insomma....e questo danneggia in maniera rilevante la testata anche nei riguardi dei nostri sponsor pubblicitari.....
Dott. Iannuzzi, Intervenga e ristabilisca legalità e verità. Grazie
Mimmo Porpiglia