Gentile Direttore,
ho letto con profondo dispiacere – e altrettanto profonda vergogna, come rappresentante eletta al CGIE - il contenuto del cosiddetto "parere obbligatorio" del Com.It.Es. uruguagio che, per legge, avrebbe dovuto indirizzarsi esclusivamente alla conferma dell’esistenza, la distribuzione e la percentuale di testi in lingua italiana pubblicati da Gente d’Italia. La mera maggioranza del Com.It.Es. di Montevideo, invece, ha tradito il compito di dare il suddetto parere e lo ha sostituito con un’analisi dei contenuti editoriali, degna di un censore del nefasto Ventennio del Novecento, quando i giornali che osavano informare il pubblico con punti di vista diversi da quelli della dittatura, venivano chiusi e i loro editori incarcerati o peggio. Ogni giornale deve essere un pilastro della democrazia, critico del governo e nemico della corruzione, un mezzo che consente agli esponenti del governo, del parlamento e dei partiti (tutti, non soltanto qualcuno) di rivolgersi ai cittadini per informarli. Gente d’Italia lo fa sin dalla sua nascita a New York, fornendo ai lettori tutti gli strumenti cognitivi necessari a costruirsi un’opinione personale e, insieme, a formare l’opinione pubblica. Gente d’Italia presenta analisi e commenti che provengono da autori, fonti e orientamenti politici diversi, spesso in contrasto fra loro, e in questo modo ci costringe a pensare con la nostra testa, senza indottrinamento alcuno. In questo mondo di cinguettii, che durano il tempo di pochi minuti, e di fake news, i social imperanti hanno il pessimo effetto di deformare la verità e creare convinzioni errate e pericolose. Gente d’Italia invece ci fornisce prospettive a confronto da assorbire e valutare, accanto a elaborazioni che rendono comprensibile l’opera degli specialisti in tutti i campi del sapere anche a quello che un tempo si chiamava “uomo della strada” e che esiste ancora in tutti noi.
Grazie Mimmo di tutto quello che fai, Gente d’Italia deve vivere e vivrà molto a lungo, al di là del giudizio inaccettabile appena emesso dal Com.It.Es. contro se stesso e a danno della comunità che lo ha eletto.
Con molti cari saluti e auguri
Silvana Mangione
V: Segretaria Generale del CGIE