Franco Esposito
Primo bilancio e subito il record. Stellantis ha chiuso con un utile netto di 14,3 miliardi di euro. Triplicato il risultato rispetto a quello pro-forma dell'anno orribile, il 2020, quando l'utile netto era stato di 4,79 miliardi di euro. I ricavi netti sono saliti nel 2021 del 14% a 152 miliardi. Quasi raddoppiato il risultato operativo, +95%, pari all'11,8% sui ricavi. Il titolo ha registrato una poderosa impennata in Borsa, con un rialzo di 4.41% a 17.07 euro. La capitalizzazione è schizzata a 50,69 miliardi. Brinda Piazza Affari.
Può brindare a champagne la famiglia Agnelli-Elkann, azionista di maggioranza di Stellantis. Il quarto gruppo mondiale dell'automotive nato il 16 gennaio 2021 a capo di una lunga e tormentata gestazione, dalla fusione tra Fca e la francesa Psa. Lo sbalorditivo risultato è stato raggiunto dopo appena dodici mesi di vita. Il CdA proporrà un dividendo complessivo di 3,3 miliardi all'assemblea degli azionisti in calendario il prossimo 13 aprile.
Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, incasserà 475,2 milioni. Il flusso di cassa industriale disponibile ora ammonta a 6,1 miliardi, con i benefici di cassa netti da sinergie pari a 3,2 miliardi. Ha funzionato da traino principale l'aumento della redditività. In particolare il piano sinergie ha portato benefici di cassa netti di circa 3,2 miliardi. La liquidità industriale disponibile ammonta 62,7 miliardi.
La festa in casa Agnelli-Elkann era però iniziata già la scorsa settimana. Quando il governo ha annunciato un miliardo di aiuti per ognuno dei prossimi otto anni "per accompagnare nel processo di transizione un settore importante come quello dell'automotive sia per la produzione diretta sia per l'indotto. I sostegni si trasformeranno anche in aiuti all'acquisto di veicoli a motore elettrico ma anche a benzina e diesel.
Tanti soldi che si aggiungono ai 370 milioni garantiti dallo Stato per la realizzazione della terza "gigafactory" a Termini, per le batterie del gruppo in Europa. Il tutto a fronte di un investimento del grupo di circa due miliardi e mezzo.
Nello stesso giorno, Exor e la sua controllata, l'accomandita semplice olandese Giovanni Agnelli Bv, hanno versato poco meno di un miliardo all'Agenzie delle Entrate per chiudere spinose vertenze fiscali. Quelle sul trasferimento delle sedi di Fca e delle sue società controllanti dall'Italia all'Olanda e al Regno Unito. Poca roba in soldi rispetto ai miliardi di divedendi incassati dala famiglia dell'auto in tredici mesi. E comunque sempre di spiccioli si tratta, sostengono gli innumerevoli cari nemici, anche rispetto allo sconto fiscale ottenuto dal governo sull'exit tax. Più di tre miliardi. L'ex Fiat continua a essere destinataria di aiuti pubblici a pioggia. Permangono comunque i fronti caldi della sfida ai competitor. Gli ottimi risultati consentono l'elargizione di un premio straordinario ai dipendenti del gruppo (attualmente 407.545) per il loro contributo: 1,9 miliardi, il 70% in più dell'anno precedente. In Italia si tratta di 450m euro in più nella busta paga di aprile. I sindacati interpretno il gesto di Stellantis come "un segnale positivo". I dipendenti francesi "che hanno salari più bassi" percepiranno – dce l'ad Carlos Tavares, un minimo di 4.000 euro, in media 3.400 euro come bonus di incentivazione a partecipazione. Permangono comunque i fronti caldi nlla sfida ai competitor. Stellantis deve recuperare terreno sul fronte dell'elettrificazione, della produzione di batterie e di presenza sul mercato cinese.
"Abbiamo annunciato ambiziosi programmi – comunica in una nota la società presieduta da John Elkann – per l'elettrificazione e il software, con un programma di investimenti di oltre 30 miliardi entro il 2015. E l'avvio di forti partnership nelle tecnologie e nei materiali delle batterie e nello sviluppo del software".
Durante la conference call con gli analisti, l'amministratore delegato Tavares si è soffermato in particolare su Maserati. "Sarà una storia di successi nel futuro. L'unico marchio di lusso del gruppo punta a raggiungere un risultato operativo rettificato superiore al 15% dei ricavi nel medio termine": il progetto è di innnalzare la Maserati al più alto livello, come si potrà vedere nella nuova Grecale. "Il Suv ha raggiunto il livello di qualità giusto per il settore del lusso".
L'obiettivo finale è riportare a Maserati alle corse. "Un'opportunità questa per tutto il gruppo, dal momento che Maserati parteciperà al Campionato elettrico mondiale nel 2023". L'ad Tavares sostiene che è possibile rendere più efficiente il gruppo sul fronte delle materie prime e della carenza di semiconduttori, e realizzare sinergie per 5 miliardi di euro.
L'amministratore delegato però non è del tutto soddisfatto. No di certo dall'imponente positivo risultato economico-finanziario raggiunto e dalle prospettive felici da lui stesso evidenziate. Il successo non gli basta. "Stellantis è sottovalutata in Borsa, merita una ricapitalizzazione di mercato migliore. Rappresenta un'opportunità per gli investitori, un gruppo molto importante. Come avrete modo di constatare la prossima settimana con il Piano Strategico". L'appuntamento è per il 1° marzo ad Amsterdam.
Accadrà cosa in Olanda? Tavares svelerà il nuovo piano industriale del gruppo. Verranno sollevati tutti i veli su nuovi modelli e sulle strategie. I risultati di Stellantis non erano scontati. La società li ha ottenuti soprattutto grazie alla buona performance del secondo semestre. Quando è riuscita a vincere le criticità legate alla carenza di chip e ai rincari delle materie prime.
Margini e utili sono stati possibili dal sotegno delle sinergie e dalla fusione delle vendite. Nonostante le difficoltà del settore, l'anno scorso l'azienda ha lanciato una decina di nuovi modelli. Tra cui, Fiat Pulse, Jeep Grand Cherokee, Cutroen C4 e DS4, Naserati Mc20, Opel Mokka, Opel Raocks, Peugeot 308.
A fronte del successo economico finanziario di Stellantis, va considerato che le vendite di auto nella Ue sono calate del 6% su base annua e del 33% rispetto allo stesso mese del 2019. Stellantis ha registrato semplicemente un calo del 15% delle immatricolazioni su base annua. Adesso, specialmente in Italia, sulla società della famiglia Agnelli-Elkann, sono però puntati gli occhi dei dipendenti e soprattutto della politica disfattista.