di Stefano Ghionni
Dunque, la conferma è arrivata anche dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Visto che la situazione è notevolmente migliorata, lo stato di emergenza non sarà prorogato entro il prossimo 31 marzo. "Il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto – le parole del primo ministro – e il governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese”.
Dunque, dal 1° aprile stop alle quarantene da contatto a scuola e fine dell’obbligo di mascherina all’aperto in ogni caso. Addio anche alle Ffp2 in classe. Quindi si restringerà “gradualmente” il campo di utilizzo del Green pass rafforzato all’aperto, ad iniziare da spettacoli e sport. Non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate, già abbondantemente svuotate delle loro funzioni negli scorsi mesi e ormai senza alcuna differenza dal bianco all’arancione per chi è vaccinato.
Ieri anche il leader della Lega Matteo Salvini, nel corso di un appuntamento con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha trattato l’argomento legato allo stato di emergenza: “Abbiamo parlato di tante cose, della crisi Ucraina, della situazione economica, dell’inflazione, del costo energia, dell’autonomia. E poi dello appunto stato di emergenza. Per quello che ci riguarda il 31 marzo può essere una grande festa di rinnovata libertà e normalità”. “So che all’interno del governo e dei gruppi parlamentari c’è discussione sulla gradualità del superamento delle restrizioni. Noi speriamo che si possa tornare alla normalità il prima possibile”.
Il numero uno del Carroccio ha parlato con il capo dello Stato anche del tema delle autonomie: “Ho trovato il presidente attento e sensibile sul tema: vedrò i governatori di Veneto e Lombardia e il ministro Gelmini. Con la fine dello stato di emergenza potremo occuparci di tutto quello che non è sanità”. Salvini si è detto molto soddisfatto alla fine dell’incontro con Mattarella: "Ero in debito con lui visto che avevo il Covid quando si è insediato. È stato carino: mi ha chiamato e poi mi ha richiamato per chiedermi come stavo e abbiamo fissato questo appuntamento utile”.