Nell'ultimo mese di dicembre si sono rinnovati i comitati nel mondo. In Uruguay, con quasi 100.000 autorizzati a partecipare all'atto elettorale, solo poco più di 3.000 persone (poco più del 3%) hanno votato per eleggere i 18 membri. che compongono questo corpo. Sono state presentate tre liste, una delle quali appena supera il 50%, e riesce a formare la maggioranza per governare il comitato, diciamo che in termini numerici hanno ottenuto l'1,6% di consensi all'interno della comunità italiana dell'Uruguay. Chiariamo, non è colpa loro quel numero magico ma del disastroso sistema elettorale imposto dalle autorità italiane che richiede la preiscrizione prima di votare per dette organizzazioni.
Dopo aver formalmente costituito questa nuova commissione, il 16 febbraio, il plenario è stato convocato per valutare due ordini del giorno: votare sui membri da cooptare (che avrà sicuramente bisogno di un nuovo commento una volta concluso detto processo) e dare il "parere" su il quotidiano Gente D'Italia.
Dato che i mezzi di comunicazione italiani, siano essi pubblicati sul territorio italiano o all'estero, percepiscono sovvenzioni dallo Stato italiano per la Legge sull’Editoria. I COMITES, in quanto organi consultivi di rappresentanza locale, sono chiamati ad esprimere il loro "PARERE" obbligatoria, ma non vincolante.
Ma “La legge sull'editoria”, che regola questo procedimento giudiziario, specifica molto chiaramente i punti sui quali i consulenti devono fare riferimento: devono verificare se il supporto esiste, se circola effettivamente nella giurisdizione, il numero di pagine scritte in Italiano e basta, non commentare mai la linea editoriale, e il motivo è preservare, né più né meno, la libertà di stampa. Tuttavia, quella maggioranza, che oggi governa il COMITES dell'Uruguay, ha votato UN “PARERE NEGATIVO", sostenendo che le opinioni espresse dal giornale non contribuiscono alla comunità, ciò che è tendenzioso e intacca l’autentico principio della Libertá di Stampa.
Sarebbe come se le autorità italiane che devono dare pareri positivi a giornali come Il Corriere della Sera o La Repubblica, consiglino di non sovvenzionarli perché non funzionali agli interessi di qualcuno.
Che ci piaccia o no, sappiamo tutti che Gente D'Italia esce quotidianamente, distribuito negli stessi luoghi del quotidiano più diffuso e importante del Paese, che interessa anche tutte le istituzioni ed è apprezzato e letto da personalità importanti del Paese . Noi e la maggior parte della nostra collettivitá non siamo disposti a prestarci a giochi che vanno contro i nostri interessi.
Non possiamo ignorare e non possiamo permettere che questa lista, che ha ottenuto la maggioranza e quindi può governare da sola il COMITES dell'Uruguay, con la metá dei suoi membri che non ha mai mantenuto stretti legami con la nostra comunità, uniti dalla loro militanza all'interno di un partito politico siano più interessati al proselitismo elettorale che a risolvere i problemi della nostra comunità. Sappiamo anche che chi ricopre la presidenza di detto comitato è in conflitto da alcuni anni (anche in orbita giudiziaria) con il direttore del giornale.
La nostra comunità negli ultimi decenni è stata caratterizzata dalla perdita di un immenso patrimonio, che era stato costruito con gli sforzi dei nostri emigranti. (Ne metto alcuni, che con dolore quotidianamente, passeggiando per il centro cittadino, ne vediamo i magnifici edifici adibiti a scopi diversi da quelli per cui sono stati creati, come ad esempio: Circolo Napolitano, Societá Italiana di Nutuo Socorso , Stella D'Italia e più recentemente l'Ospedale Italiano) quindi è imperativo e necessario fare tutto il possibile e impossibile per non continuare a perdere il nostro patrimonio.
La storia della stampa italiana all'estero è ricchissima e trascendente, Gente D'Italia è l’unico quotidiano italiano nel mondo che ancora resiste e quindi va fortemente difeso. Con tutto il rispetto, mi rivolgo all'Ambasciatore Giovanni Iannuzzi affinché si impegni, per ristabilire un sano equilibrio nel cuore della nostra comunità.
Renato Palermo
Rappresentante uruguaiano del CGIE