di Riccardo Galli
Putin ha ordinato una seconda ondata d’attacco, volutamente definita dal Cremlino più massiccia della prima, anzi “totale”. Segno evidente che la prima ondata dell’attacco non ha raggiunto tutti gli obiettivi militari e strategici. L’ordine di attaccare di più a sole 48 ore dal primo attacco indica che l’avanzata delle truppe russe incontra problemi. La resistenza armata dell’esercito ucraino in primo luogo. Forse i russi pensavano si sarebbe scomposto subito, sotto il primo colpo di maglio.
Poi la scelta ucraina di affrontare le truppe di invasione nei centri urbani e non in campo aperto. E questo pone i russi di fronte ad una difficilissima scelta: rallentare e marciare ai tempi lunghi dell’assedio o pagare l’altissimo prezzo di molte perdite sia in termini di soldati caduti sia in termini di immagini rispetto al resto del mondo, i cannoni russi che sparano contro i palazzi…Poi forse ancora problemi logistici, linee di rifornimento…forse l’armata russa non è poi così efficiente come nell’immaginario diffuso. Sta di fatto che nei primi giorni dell’attacco all’Ucraina l’effetto rullo compressore dell’esercito mandato da Putin non si è visto.
Occidente arma Ucraina - Al terzo giorno l’Occidente ha mosso un passo: armare l’Ucraina. La Germania, il Belgio, la Gran Bretagna. E ovviamente gli Usa. Arrivano in maniera esplicita e in fretta missili, armi anti carro, munizioni. Arrivano all’esercito ucraino. E queste armi usate dagli ucraini contro le truppe russe avanzanti non sono certo in grado di sconfiggere l’esercito di Putin ma garantiscono ai russi perdite di uomini e mezzi e perdite di tempo.
Uomini e tempo, Putin quanti ne ha? - Putin e il suo regime possono permettersi di rimandare in una bara centinaia di giovani soldati caduti in guerra senza suscitare ribellione popolare. Ma dovessero essere migliaia di morti russi? Putin e il regime nasconderebbero, ma fino a quando? E per quanto tempo Putin e il regime russo possono reggere un corpo di spedizione che non riesce a vincere?
Soldi, la Russia quanto regge? - A Mosca e nelle altre città russe già file davanti alle banche per prendere rubli e soprattutto, chi può, dollari ed euro e sterline. L’Occidente ha deciso di staccare la spina dei pagamenti alle banche russe. I russi non potranno più essere pagati dal e con il sistema finanziario occidentale. Sarà pesante per chi compra dai russi, ad esempio il gas. Sarà pesantissimo per i russi.
La guerra lunga la Russia può perderla - Sul campo delle armi e dei soldi la guerra, se si fa lunga, la Russia può perderla. Paradossalmente, concretamente, una tale evoluzione della guerra di Ucraina, la Russia come regime che va a sbattere contro la guerra da se stesso scatenata, non sarebbe un sospiro di sollievo soddisfatto per la pace, la pace sul continente europeo e anche altrove.
Disgregazione, disperazione di chi ha in mano migliaia di armi nucleari - Putin che non vince, Putin il cui esercito si blocca o arretra, la guerra di Putin che diventa sfaldamento interno per troppi morti, nessuna conquista, nuova miseria…Cioè Putin che vacilla e forse cade lui stesso. Nelle convulsioni di un regime che, se questa guerra non la vince, va a disgregarsi per la forza del contraccolpo. Disgregazione, convulsioni politiche e forse anche militari. Nella disperazione di un regime che si sfalda qualche mano potrebbe muovere verso i pulsanti e i codici di lancio dei missili con testate nucleari. La Russia ne ha migliaia. Il mondo tutto è davanti ad un’alternativa del diavolo: non può far vincere a Putin la guerra, non può però neanche rischiare di fargliela perdere fino in fondo.