Franco Esposito
Oligarchi sotto scacco. Proprietari in Italia di yacht e ville, si ritrovano all prese con controlli e sequestri. Butta male per i ricchi russi presenti a vario titolo sul territorio italiano. Intanto da autentici padroni. In Toscana in particolare: nel tempo hanno comprato mezza Versilia e beni che sembravano inaccessibili ai comuni mortali.
In Sardegna scattano i sequestri per le ville. Identica operazione è in corso in Lombardia, dalle parti del lago di Como. Le ville di Vladmir Soloviev, presentatore della tv russa, noto per le sue vibranti arringhe anti occidentali e contro i gay. Il volto della propaganda del Cremlino: dopo l'annuncio delle sanzioni si è lasciato andare in un lunfo pianto in tv.
Ma la Guardia di Finanza, a quanto si sussurra, non è intenzionata a fermarsi: nel mirino le quote societarie. Sembra quindi giusto parlare di un vero e proprio accerchiamento. Gli oligarchi messi all'angolo.
Per cominciare, ad Arzachena, in Sardegna, la villa del magnate del gas è sotto seuqestro. Gioiello riconosciuto della Costa Smeralda, l'immobile vale 17 milioni di euro. La Guardia di Finanza ha messo i sigilli anche allo yacht di uno degli oligarchi più ricchi al mondo,
Nel mirino della Finanza sono finiti i beni di Roustan Tariko, i re della voka. Comprò Villa inerva a Porto Rotondo nel 2005 da Veronica Lario Berlusconi per 15 milioni. Amico del cavaliere Silvio, Vasily Asimov è il proprietario di Villa Tulipano, a Porto Cervo, La società Tera Services, con sede a Londra, controlla in tutto il mondo le lussuose proprietà di Oleg Deripaska, il magnate dell'alluminio, attraverso una rete di società sussidarie. L'oligarca di cui si parla già risulta plurisanzionato negli Stati Uniti per vicende collegate all'interferenza estera della Russia nelle elezioni che portarono Donald Trump alla Casa Bianca. Patrimoni sconfinati, quelli di Deripaska. Includono favolose ville in Francia, a Saint Tropez, e Villa Walkirie a Porto Cervo. Alisher Usmanov è il proprietario di Villa Merloni a Romazzino.
Nel fine settimana, la Finanza gli ha messo sotto sequestro una proprietà di grande valore al Pevero. Secondo il Dossier Center di Mikkail Khodorkovsky, Usmanov sarebbe il proprietario di otto ville in Sardengna,di Villa Maromozza in Liguria, a Lerici, e di yacht, ville e tenute in Toscana.
La mappatura die beni delle proprietà italiane degli oligarchi russi sazionati dall'Unione Europea sta impegnando a fondo la Guardia di Finanza, concentrata tra reti di scatole societarie offshore. Entità spesso nascoste in paradisi fiscali, costruiti ad arte per occultare il reale proprietario e la reale provenienza del denaro. Il lavoro sarebbe comunque anche semplice se l'Italia avesse istituto il Registro dei beneficiari ultimi, come richiesto dalla normativa europea. Il Belpaese (o paese di Bengodi, in questo e altri casi) non ha ancora dato applicazione del dettato delle Ue. Un grande ostacolo all'azione della Finanza.
Congelati per sei mesi, i beni italiani degli oligarchi sottoposti a sanzioni, con provvedimenti amministrsativi emanati dal Mef, saranno gestiti all'Agenzia del Demanio, Gli asset colpiti dal provvedimento raggiungeranno quota 143 milioni di euro. E riguardano anche lo yacht di Alexei Mordashov, presidente della società Severgroup, azionista della Rossya, definita dal Tesoro degli Stati Uniti “la banca di Putin”. Ha avuto un ruolo importante nel processo di annessione della Crimea e nella guerra in Ucraina.
Sotto sequestro anche il patrimonio italiano di un antico amico di Putin dai tempi di San Pietroburgo, Gennadij Timchenko è diventato ricchissimo con la sua ascesa al potere.
Nel testo delle sanzioni l'Ue scrive che Usmanov “si schierato agendo per conto del presidente Putin e ha risolto i suoi problem di affari”. I Fincen files scrivono che ha pagato sei milioni di dollari a Valentin Yumashev, influente consigliere di Putin, Il vice presidentre del Consiglio di sicurezza della Russia, Dmitry Medvdev, ex primo ministro, ha beneficiato dell'uso di residenza di lusso controllate da Usmanov. L'oligarca sarebbe riuscito a mettere al sicuro in Uzbekistan l'enorme Airbus A340-300 adattato ad aereo privato, visto spesso sulla pista dell'aeroporto di Olbia.
Il magnate Usmanov viene ritenuto presenza attiva e sostenitore materiale “del'annessione della Crimea e della destabilizzazione dell'Ucraina”. Ladddove in Italia si è creato un'immagine particolare, costruita con il finanziamento del restauro della Sala degli Orazi e Curiazi ai Musei Capitolini, di Villa Berg, sede dell'ambasciata italiana a Mosca, e con la donazione di un milione di euro alla Regione Sardegna all'inizio della pandemia. L'Italia ci è cascata in pieno: a lungo ha creduto di avere a che fare con un filantropo e mecenate. Un toppa clamorosa, non solo nel caso di Usmanov.
In Toscana bloccate Villa Lazzareschi a Capannori, provincia di Lucca, di Oleg Savechenko, deputato della Duma, e lo yacht Lady M di Alexey Alexandrovits Mordashov, presidente di Severstal e Severgroup. Il proprietario delle acciaierie Lucchini dal 2006 al 2012, titolare di un patrimonio da oltre 20 miliardi di dollari,
Accertamenti a tappeto sono in corso dalla Versilia all'Argentario, diventate nel tempo zone sottoposte al dominio degli oligarchi titolari di patrimoni praticamente infiniti. E dal famelico appetito, divoratori di storiche bellezze italiane, in nome dei soldi. Ville milionarie, yacht da sceicchi, ora tutti a rischio di congelamento perchè riconducibili a oligarchi vicini a Putin.
Un lungo elenco. I nomi dei miliardari russi prossimi a subire pesantissime sanzioni vanno da Arcady e Boris Roteberg, proprietari della tenuta Olmo nel comune di Monte Argentario, a German Khan (Villa Feltrinelli a Porto Ercole), Roman Trotsenko, titolare del pacchetto di maggioranza della società che gestisce lo scalo di Grosseto, la Seam. E, non ultimo della lista, Oleg Tinkov, fondatore della banca digitale Tinkoff e del resort di lusso La Dalcha, che ha rimpiazzato l'hotel Nettuno e il bagno Minerva.
La Finanza indaga anche sull' investimento, a Castelnuovo Garfagnana (una tenuta agricola con 38 ettari di vigneti) di Dmitry Medvedev. Mai ufficialmente confermata, la notizia fu tirata fuori da Alexei Novalny, il principale oppositore di Putin. L'investimento viene ritenuto non limpido dalla Guardia di Finanza.