Qualunque sia l’evoluzione della guerra in Ucraina, governi, economie e società europee dovranno, per maledetta forza di cose, riarmare per difendersi, accogliere profughi, trovare fonti energetiche che non vengano dalla Russia.
Riarmare - Dopo decenni in cui la vocazione pacifica delle nostre società ha debordato in una scomunica ideologico-culturale anche del concetto concreto di difesa. Riarmo dopo una pedagogia sociale che considera le armi strumento diabolico oltre che inutile. Riarmo dopo che per decenni ci si è falsamente convinti che la spesa militare fosse inutile e comunque eccessiva mentre invece è ai minimi termini in percentuale sul Pil. C’è, non pochi, chi ancora oggi va in giro a dire: “Basta a spese militari”, così predicando una sorta di resa preventiva a chiunque armi ne abbia. Riarmo per difenderci, siamo tanto obbligati quanto inadeguati. Inadeguati come sistema politico, come cultura di massa, come cittadini.
Profughi - Saranno milioni a fuggire dall’Ucraina occupata dai russi. Fuggire per sempre o quasi. Fuggire per andare a vivere altrove. In Polonia, in Germania, in Svezia, in Austria...Ovunque in Europa, anche in Italia. Ora sono bene accolti, nessuno si azzarda a respingerli. Però non è chiaro alla pubblica opinione e ai partiti che la interpretano che non saranno ospiti temporanei alloggiati in conventi e caserme da cui portare coperte, cibo e medicine e finirla lì. Andranno integrati nella nostra vita quotidiana: i bambini mandati a scuola, gli adulti al lavoro. Alle dimensioni e alla qualità di questa accoglienza risultano inadeguati sia la consapevolezza sia la percezione della gente di che cosa si tratta. Per non parlare della totale inadeguatezza, anzi refrattarietà della retorica in materia da parte delle cosiddette forze politiche.
Energia - Qualche anno fa in Italia si estraeva gas per unità di misura pari a 20 (circa il 15% dei consumi). Poi decidemmo che il trivelle è brutto e l’unità di misura del gas estratto in Italia è scesa a tre. Sistematicamente sono stati boicottati o rallentati gli impianti di rigassificazione, quelli che consentono di importare gas liquido che proviene dagli Usa o dal Medio Oriente. Non piacevano, erano brutti e cattivi. Brutte e cattive le pale eoliche. Brutte e cattive la distesa di pannelli solari. Per non parlare del nucleare su cui anatema neanche fosse la bomba. Abbiamo fortemente voluto energia disponibile e abbondante, a basso costo, senza centrali a carbone, nucleari dio ne scampi, gasdotti niente, rigassificatori niente, niente pale e pannelli che guastano paesaggio…Inadeguati sia la nostra politica industriale sia il nostro ambientalismo, entrambi di opportunismo più che di opportunità.
Obbligati - Obbligati dalla realtà. Non dalla Ue, dal capitalismo, dalle multinazionali e dal destino cinico e infame. Obbligati dalla realtà a cambiare paradigmi dei nostri comportamenti e destinazione delle nostre risorse (soldi e idee per capirci). Tanto obbligati quanto inadeguati. Perché gli obblighi imposti dalla realtà sono quelli che da troppo tempo e con troppa costanza sono quelli che neghiamo esistano.