Quattordicesimo giorno di guerra in Ucraina dove ieri, un raid russo ha distrutto un ospedale a Mariupol con reparti maternità e pediatrici. Il Cremlino ha spiegato che “l’operazione militare non mira a distruggere la sovranità del paese”, ma “solo” a “proteggere le Repubbliche di Donetsk e Lugansk”.
Lo ha detto in un briefing la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aprendo, di fatto, a nuovi colloqui con Kiev “il prima possibile”, a patto però, come ha affermato il portavoce del Cremlino Peskov, che le Repubbliche del Donbass siano riconosciute come “Stati sovrani e indipendenti”.
Proprio sul fronte delle trattative, oggi in Turchia dovrebbero incontrarsi i rispettivi ministri degli esteri di Kiev e Mosca Kuleba e Lavrov. Nel frattempo, sul fronte militare, si segnala l’allarme scattato ieri sul probabile rilascio di sostanze radioattive a Chernobyl, centrale finita nelle mani dei russi.
Infine da un lato il monito del cancelliere tedesco Scholz secondo cui: “La soluzione militare russa non ha senso” e poi, a ruota, il “J'accuse” di Pechino: "Nato e Usa hanno spinto il conflitto fino alle armi".