Nelle 368 pagine del “bilancio sociale” della Procura di Napoli non ci sono solo i dati sulle uscite e le entrate e sulle spese per le intercettazioni. Il documento contiene molte informazioni sul lavoro dell'ufficio giudiziario partenopeo, non necessariamente economiche. Le cifre più importanti, ancora una volta, riguardano la camorra. Lo scenario descritto dal rapporto relativo all'anno 2021 vede sempre più la polarizzazione dello scontro tra i due cartelli della malavita, da un lato l’Alleanza di Secondigliano, egemone su gran parte del territorio cittadino, dall'altro i Mazzarella. E un passaggio è dedicato ai numeri delle persone sottoposte a protezione. La Procura scrive che ultimamente ha tentato di «affinare i criteri» per l’ammissione al programma dei collaboratori di giustizia, prestando particolare attenzione «ai caratteri di novità, importanza e attendibilità delle dichiarazioni». Attualmente sono 432 le persone poste sotto protezione, 22 delle quali non sono “pentiti” ma testimoni di giustizia. Nell’ultimo biennio, le proposte accettate dalla Direzione antimafia sono state appena 50, poco meno della metà delle richieste. Vuol dire che circa altri 50 aspiranti “pentiti” non sono stati ritenuti credibili o meritevoli di tutela.
Camorra a parte, il report della Procura evidenzia altri fronti di azione che vale la pena evidenziare. Per esempio, la violenza sulle donne. Nel biennio 2020/2021 si contano 8.980 procedimenti penali avviati dalla Procura in cui le vittime sono donne e per le quali si è giunta all'identificazione degli autori. Per costoro sono scattate quasi sempre misure di prevenzione ad hoc, se non era possibile l'arresto: 109 i provvedimenti di divieto di avvicinamento alla persona offesa emessi nel 2021, 49 quelli di allontanamento dalla casa familiare.
Altro fenomeno che genera un forte allarme sociale è poi quello delle truffe ai danni di persone anziane. Ci sono bande specializzate in questo tipo di reati, che riescono, grazie ad informazioni personali e ad abilità teatrali, a convincere anziani soli che c'è un parente da aiutare con urgenza, così da farsi consegnare somme di denaro o preziosi. La Procura di Napoli ha istituito un pool per contrastare questo fenomeno, e nel 2021 ha registrato oltre 700 procedimenti penali. Purtroppo, però, la stragrande maggioranza è ancora contro persone ignote. Un altro gruppo di lavoro si occupa di un altro fenomeno allarmante, la violenza da parte di giovanissimi, da soli o più spesso organizzati in bande. E anche qui si confermano le statistiche che vedono un aumento costante dei reati commessi da minorenni con armi, specialmente coltelli, spesso anche “improprie” (tirapugni, bottiglie eccetera).