di Gerardo Coco
Come di recente ha osservato un ex-funzionario del Dipartimento del Tesoro statunitense, la Russia, in meno di due settimane, è passata dall’essere parte dell’economia globale all’essere il più grande obiettivo di sanzioni globali. Così il più spettacolare evento di sanzionidella storia si è trasformato, per il momento, in una guerra nucleare finanziaria. In effetti, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il Governo degli Stati Uniti e i governi europei hanno lanciato la più aggressiva campagna di sanzioni di tutti i tempi, addirittura superiore a quella contro l’Iran e la Corea del Nord, congelando le riserve in dollari ed euro della Russia, per un valore di circa 300 miliardi di dollari. Le banche russe sono state espulse dallo Swift, il sistema per inviare bonifici internazionali. Visa, MasterCard e American Express hanno eliminato la Russia dalle loro reti. Anche la Svizzera, precedentemente neutrale, si è unita all’orgia delle sanzioni. In breve: la Russia è stata tagliata fuori dal sistema finanziario globale dominato dagli Usa.
Naturalmente, tutto questo non l’ha colta di sorpresa. La Russia ha subito reagito, imponendo controlli sui capitali in modo che le società russe non possano pagare interessi o capitale sui debiti internazionali, con la conseguenza che prestiti e obbligazioni occidentali potrebbero presto andare in default. Quando i prestiti interbancari, poi, inizieranno a prosciugarsi e le banche occidentali ridurranno la leva finanziaria e i loro bilanci al fine di diminuire il rischio, si innescherà una crisi di liquidità globale. Quindi sì, le sanzioni danneggiano la Russia. Ma come un boomerang quelle stesse sanzioni danneggiano tutto l’Occidente.
Però c’è molto di più. La Cina ha compreso che subirebbe lo stesso destino, se gli Stati Uniti e l’Europa dovessero sconfiggere la Russia. Ecco perché è improbabile che i cinesi abbandonino la loro partnership strategica con i russi. Invece di arrendersi alle pressioni statunitensi la Russia, insieme alla Cina, ha immediatamente mandato a effetto alternative per aggirare il sistema dei pagamenti basato sul dollaro e le istituzioni finanziarie controllate dagli Stati Uniti e dall’Europa. Dopo che le società di carte di credito statunitensi hanno inserito nella lista neradei loro sistemi qualsiasi cosa abbia a che fare con la Russia, le banche russe hanno trasferito senza problemi gran parte del loro flusso finanziario alla China UnionPay, la rete globale di elaborazione dei pagamenti alternativa della Cina che funziona proprio come Visa, MasterCard o American Express, tranne per il fatto che non dipende dalle grazie del Governo degli Stati Uniti.
Questa rete, accettata in 140 Paesi, può operare indipendentemente dal sistema finanziario statunitense. Inoltre, Cina, India, Iran e altri Stati stanno già intrattenendo affari con la Russia nelle loro valute locali anziché nel dollaro statunitense. L’insieme di questi Paesi rappresenta un mercato di oltre tre miliardi di persone che, per commerciare tra loro, non avrebbero più bisogno di utilizzare l’attuale valuta di riserva. Così, isolando la Russia e i suoi partner commerciali, il Governo degli Stati Uniti sta incentivando quasi metà dell’umanità a trovare alternative al dollaro promuovendo, quindi, la de-dollarizzazione su una scala senza precedenti. Questi eventi storici si stanno svolgendo rapidamente e potrebbero presto raggiungere un punto di svolta. La Russia ha una delle più grandi riserve d’oro al mondo per un valore di oltre 140 miliardi che l’Occidente non può “sanzionare”, a meno di un’invasione militare. La Russia può usare quest’oro nel commercio internazionale e sostenere il valore del rublo. Insieme a quello cinese, l’oro russo potrebbe costituire la base di un nuovo sistema monetario al di fuori del controllo degli Stati Uniti.
In conclusione, le sanzioni occidentali avranno scarso effetto sulla capacità della Russia di interagire con gli enormi mercati asiatici e mediorientali che non seguiranno le sanzioni unilaterali statunitensi. Con l’appoggio della Cina, tutte le scommesse occidentali contro la Russia sono annullate. E per qual motivo la Cina non dovrebbe sostenere la Russia? Dopotutto ha la sua Ucraina orientale a Taiwan che il presidente cinese Xi Jinping (come Vladimir Putin con l’Ucraina) non riconosce come un Paese separato. Ciò significa che siamo sull’orlo di un terremoto finanziario storico che dividerà il mondo in due parti. Purtroppo, nel corso della storia l’uso di sanzioni economiche ha rappresentato una componente integrante della politica estera della maggior parte dei governi, ma senza mai raggiungere gli obiettivi sperati. Essendo le sanzioni un atto di guerra, hanno sempre portato a gravi ritorsioni e inasprimenti dei conflitti. Questa volta, tra l’altro, hanno messo le due parti più importanti del mondo sulla rotta della Terza guerra mondiale.