"Putin è un criminale. Mi auguro che un mandato di arresto nei suoi confronti venga emesso il prima possibile". Lo ha detto a Repubblica Carla Del Ponte, ex chief prosecutor del Tribunale penale internazionale. "Sparare contro i corridoi umanitari in Ucraina è un delitto contro l'umanità". La Corte penale internazionale ha già aperto un'inchiesta per i crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Ucraina. Questa permetterà di identificarne gli autori, ma - sottolinea Del Ponte - "il primo responsabile è sicuramente il presidente Putin". E tutti i politici e i militari con incarichi di responsabilità. L'inchiesta deve condurre il prima possibile all'emanazione di un mandato di arresto internazionale contro tutti gli accusati. Incluso il capo del Cremlino. "Questo - ha precisato l'ex procuratrice - non vuol dire che sarà arrestato. Però gli sarà impossibile uscire dal suo Paese e questo sarebbe già un importante segnale di pubblicità negativa nei suoi confronti". Tra i capi d'accusa, anche "l'uso di armi proibite" dalla Convenzione di Ginevra, come le bombe a grappolo usate dai russi contro i civili, e naturalmente sparare contro i corridoi umanitari. Anche in questo caso, così come per gli strupri commessi dai soldati russi, ha detto Del Ponte, siamo "di fronte a un crimine di guerra e a un crimine contro l'umanità". "Ci vorrà tempo". Ma per i crimini di guerra e contro l'umanità, l'aggressione e il genocidio - rassicura Del Ponte - non c'è prescirzione. Sul coinvolgimento, da parte di Putin, di 16mila soldati delle milizie siriane, Del Ponte non è stupita. Il presidente russo, del resto, ha sostenuto Assad durante tutto il conflitto. Contro i crimini di guerra commessi nel conflitto siriano,"non si è fatto nulla", denuncia a Repubblica l'ex procuratrice. Cosa che ha portato alle sue dimissioni dalla commissione d'inchiesta Onu. "Mi auguro che adesso la vicenda ucraina faccia aprire finalmente un dossier su quei delitti". La situazione non è cambiata. Certo. Ma - sottolinea Del Ponte - "l'Ucraina è a un passo da noi e questa guerra tocca gli interessi europei e americani. La Siria è lontana, Assad non è Zelensky ed è alleato di Putin". Le vittime civili e i crimini di guerra contro l'umanità, però, sono esattamente gli stessi. Zelensky "fa bene a chiedere giusitizia". E sul no della Nato relativo all'istituzione della no-fly zone ripetutamente richiesta dal presidente ucraino, l'ex procuratrice è chiara: "Considero più che giustificata la preoccupazione di una terza guerra mondiale che certo va evitata, ma poi mi chiedo se il prezzo può essere il sacrificio della popolazione civile dell'Ucraina".