Riunione, ieri nella cornice di Villa Madama a Roma, per i primi ministri di Italia, Spagna, Grecia e Portogallo. Al termine del vertice, il premier Draghi ha sottolineato come ora la "sfida più urgente per l'Europa" sia quella dell'energia, assicurando che il governo italiano "è pronto a intervenire con misure in difesa di famiglie e imprese" e che c’è "piena convergenza" verso "una difesa europea" che "renderà più forte la Nato".
“La guerra in Ucraina – ha spiegato il presidente del Consiglio - ha dimostrato come questo sia diventato un obiettivo essenziale, da perseguire in tempi molto rapidi e fondamentale, in piena complementarietà con la Nato. Una difesa europea più forte rende, infatti, la Nato più forte".
Si è detto invece preoccupato il Commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni che, in un'audizione in Parlamento, non ha nascosto che dalla crisi ucraina e dalle sanzioni decise da Bruxelles, "l'impatto sull'economia europea potrà essere rilevante" anche se per ora "difficilmente quantificabile".
L’ex premier ha comunque assicurato che "la Commissione Ue la prossima settimana pubblicherà il nuovo schema temporaneo di deroga agli aiuti di Stato che, come per la pandemia, consentirà di sostenere con la finanza pubblica e le imprese più esposte".