di ROBERTO ZANNI
E' la seconda città più grande dell'Argentina. Una popolazione che supera 1,3 milioni di abitanti. Una storia antica, un centro di assoluta importanza per quello che riguarda in particolare l'istruzione con la presenza di ben sei università (compreso il secondo ateneo più grande dell'Argentina) con studenti che arrivano non solo da tutto il Paese, ma anche dall'estero. Ecco Cordoba, 700 chilometri a nord-ovest di Buenos Aires, un centro di enorme importanza in tutto il Sudamerica, punto focale della Provincia omonima che supera i tre milioni di abitanti. Qui anche l'Italia ha scritto parte della storia, con una presenza ancora oggi sentita e profonda. Ma i legami? Davvero profondi e forti, al punto che Cordoba può essere ritenuto un esempio e non solo in Argentina. In particolare dopo l'accordo siglato venerdì scorso che permetterà agli studenti della provincia, calcolati in oltre 8000, di poter continuare gli studi della lingua italiana. In seguito alla firma, sarà promosso lo studio della lingua di Dante negli istituti della Provincia di Cordoba i cui allievi avranno così l'opportunità di conseguire un certificato internazionale (CILS). "Questo accordo - ha sottolineato il Governatore Juan Schiaretti - significa riaffermare e rinnovare i legami che uniscono Cordoba, l'Argentina con la Repubblica Italiana. E non c'è dubbio che la lingua giochi un ruolo centrale, per questo è altamente positivo che si possa insegnare l'italiano nella nostra Provincia. E' davvero una gioia che oltre 50 scuole sparse nel nostro territorio abbiano nei loro programmi l'insegnamento dell'italiano, significa rafforzare l'unione con l'Italia". Il trattato di cooperazione culturale tra Cordoba e l'Italia per promuovere l'insegnamento della lingua e della cultura italiana nelle scuole della città e della provincia, è stato siglato dal Governatore Juan Schiaretti, accompagnato dai ministri per l'educazione Walter Grahovac e per le relazioni comunitarie Paulo Cassinerio. Da parte italiana l'Ambasciatore a Buenos Aires Fabrizio Lucentini e il Console generale d'Italia a Cordoba Giulia Campeggio. Si tratta di un patto della durata di tre anni, un aggiornamento di quello che era stato siglato nel 1997 tra Consolato e Provincia di Cordoba. Un accordo di grande importanza e che potrà avere sviluppi notevoli, sia per gli studenti che in questo modo al termine degli studi e previo esame riceveranno un certificato internazionale di competenza nella lingua italiana (CILS), sia per la cultura italiana che, partendo da una grande Provincia, come quella di Cordoba, avrà modo di continuare a crescere. In una regione dell'Argentina dove, come ha sottolineato il Governatore "Il 70% della popolazione è di origine italiana". Soddisfazione l'ha espressa anche l'ambasciatore Lucentini. "Qui mi sento a casa - ha sottolineato - e credo che sia il sentimento che provano tutti gli italiani che vivono in questa Provincia. Italiani, argentini e cordobesi condividono molte cose, valori come democrazia, libertà, amore per il lavoro al fine di migliorare la nostra condizione e quella dei nostri figli. Questa intesa è molto importante e gli studenti rappresentano il futuro della relazione tra l'Italia e Cordoba". Ma non è tutto. Infatti l'Ambasciata d'Italia a Buenos Aires si è impegnata nella promozione di programmi di formazione destinati agli insegnanti italiani presenti nelle scuole partecipanti all'accordo, ma anche di fornire materiale didattico alle istituzioni educative.