di Adalgisa Marrocco
Alloggi gratis in cambio della consegna dei passaporti, o di prestazioni sessuali. Mani tese che si rivelano lame affilate. Una delle tante pieghe drammatiche della guerra e dell'esodo di donne e bambini dall'Ucraina è anche questa: donne e minori che rischiano di essere trasformati in "merce umana". Mentre l'Onu calcola che ci sono dieci milioni di sfollati a causa dell'invasione russa e colonne di profughi continuano a fuggire dalle bombe, gli sfruttatori non perdono tempo e cercano "nuove leve" da avviare alla tratta e alla prostituzione in mezzo a una moltitudine di dolore e disperazione.
A confermare il pericolo ad HuffPost è stata Judith Sunderland, associate director di Human Rights Watch per Europa e Asia Centrale: "Bisogna alzare il livello di guardia alle frontiere con l'Ucraina: lì abbiamo il grandissimo aiuto fornito dalle associazioni e dalle ong, ma bisogna potenziare il tracciamento delle persone per evitare che donne e bambini diventino vittime di sfruttamento e corrano il rischio di finire nella tratta di esseri umani. Una particolare attenzione va prestata ai minori non accompagnati. Purtroppo abbiamo già ricevuto segnalazioni da più luoghi".
Segnalazioni e casi che iniziano a popolare anche le cronache europee. In una stazione ferroviaria di Lublino, in Polonia, l'ong per i diritti umani Homo Faber ha scoperto una donna che stava attirando rifugiate ucraine e i loro figli offrendo alloggi gratuiti e denaro a patto che le consegnassero i loro passaporti. La donna – scrive il Washington Post – è stata segnalata alla polizia, ma è riuscita a fuggire prima che le autorità potessero interrogarla.
L'ong belga Payoke ha invece denunciato la vicenda di una rifugiata ospitata in cambio di prestazioni sessuali. Intervistato dalla testata La Libre, Klaus Vanhoutte, direttore della ong che col suo centro assiste le vittime della tratta, ha detto che il caso segnalato potrebbe essere soltanto la punta di un iceberg. Ciò che si sta verificando con la crisi ucraina – afferma – è una situazione ideale per i predatori e i trafficanti di persone, che si approfittano della debolezza di chi fugge dall'orrore della guerra: "Sei lì, da sola, coi tuoi figli, non dormi da quattro notti e speri di uscirne. Tutto ciò che desideri è riposo, sicurezza, pace e cibo". Il direttore di Payoke sottolinea che sono già molte le persone giunte in Belgio attraverso le reti di trafficanti e che in Romania, per esempio, è già stato segnalato un traffico organizzato di esseri umani, con profughe ucraine costrette alla prostituzione.
Ecco che l'allarme diventa realtà. In questi giorni, le organizzazioni internazionali hanno sottolineato a più riprese come il rischio per le donne in fuga dal conflitto sia quello di essere intercettate alla frontiera ucraina con la promessa di un trasferimento sicuro, per poi essere indirizzate verso il racket della prostituzione. Circostanze che nelle scorse ore sono state confermate anche dal cardinale Michael Czerny, prefetto del dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale che, dopo una visita in Ucraina, ha lanciato l'allarme.
Intanto l'Unicef pone l'accento sulla questione infanzia. I bambini sono "esposti a un rischio maggiore di tratta e sfruttamento", una "minaccia reale e crescente" a fronte di oltre 1,5 milioni di piccoli fuggiti dalla guerra a partire dal 24 febbraio, giorno di inizio dell'invasione russa. In generale i minori sono il 28% delle vittime identificate di tratta, ma nel caso della crisi ucraina gli esperti del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia prospettano percentuali ancora maggiori. D'altronde i profughi sono perlopiù donne e bambini, anzitutto minori non accompagnati. "Più di 500 - riporta Unicef - sono stati identificati mentre transitavano dall'Ucraina alla Romania dal 24 febbraio al 17 marzo. Il vero numero di bambini separati che sono fuggiti dall'Ucraina verso i Paesi vicini è probabilmente molto più alto". La situazione minori non va meglio all'interno del Paese: al momento in Ucraina ci sono 3,3 milioni di piccoli sfollati.
Insomma, il rischio sfruttamento di donne e minori si sta rivelando uno dei risvolti più preoccupanti dell'esodo causato dalla guerra russo-ucraina. "Questi gruppi possono essere particolarmente vulnerabili al rischio di tratta di esseri umani perché lasciano le loro case inaspettatamente e potrebbero non avere la possibilità di fare affidamento sulle loro abituali reti familiari e sulle loro risorse economiche", denuncia OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni). Per questo la macchina dell'accoglienza e dei trasferimenti va rafforzata il più possibile in termini di sicurezza. In Italia, per esempio, dove sono arrivati a circa 60 mila i profughi accolti dall'inizio del conflitto, si sta ponendo particolare accento sul tracciamento.
Il Viminale, infatti, sta monitorando con grande attenzione gli arrivi, tanto da aver nominato commissario nazionale per i minori non accompagnati: la prefetta Francesca Ferrandino, capo del dipartimento libertà civili e immigrazione. La sua prima decisione è stata quella di avviare un censimento per restituire una fotografia dei bambini arrivati dal Paese in guerra. Perché "il rischio che alle frontiere chi non è protetto da una rete familiare finisca in un circuito di tratta e di pedofilia è alto e riguarda sia le donne che i bambini", ha detto Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, che insieme a Unhcr e a Save the Children ha creato un presidio di accoglienza al valico di Trieste.