Ventiseiesimo giorno di guerra in Ucraina. È notizia di queste ore che Kiev ha respinto la richiesta di Mosca di consegnare Mariupol, da giorni, ormai, stretta in un assedio che secondo l'esercito ucraino, ha provocato la morte di “oltre tremila persone”.
I russi avevano inizialmente chiesto la cessione della città e il contemporaneo ritiro dei militari ucraini come condizione per un cessate il fuoco che potesse consentire l'apertura di corridoi umanitari. Tuttavia Kiev si è opposta e la tregua è saltata.
Ma si combatte e si muore anche in altre città. A Kherson i russi hanno sparato per disperdere una manifestazione pacifica mentre a Kharkiv un uomo di 96 anni, sopravvissuto al lager nazista di Buchenwald, è morto.
Ieri, intanto, la sessione virtuale dei negoziati tra i due Paesi ha vissuto un nuovo round, sia pur breve, anche se i gruppi di lavoro "singoli" stanno proseguendo il loro lavoro. "Non possiamo accettare ultimatum" ha sbottato Zelensky. Tutto questo mentre un tribunale di Mosca ha “chiuso” Facebook e Instagram per "attività estremiste".
Infine, sul fronte bellico si segnala il bombardamento di un centro commerciale a Kiev che avrebbe provocato otto morti. “Era un deposito di razzi" l'accusa dei russi che minacciano: "Useremo ancora i missili ipersonici".